Stefania Zanoletti, la stella del calcio che insegna all’IC2 Rita Levi Montalcini di Montichiari

In classe si porta le strategie del suo sport: incentivare l'idea di squadra, sostenere la pressione, aiutarsi reciprocamente.

Stefania Zanoletti, la stella del calcio che insegna all’IC2 Rita Levi Montalcini di Montichiari
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Di Marzia Borzi 

Il personaggio

É una stella del calcio Stefania Zanoletti e allo stesso tempo è una docente di Lettere, da quest’anno in forza all’IC2 Rita Levi Montalcini di Montichiari.
Due anime diverse ma ambedue piene di carattere e passione sono quelle che dominano questa trentenne che affronta con grinta qualsivoglia sfida sui campi da calcio come dietro la cattedra.

«Volevo sfatare gli stereotipi che una sportiva potesse dedicarsi solo alle scienze motorie – racconta –  e non è stato difficile visto che amo le materie umanistiche tanto quanto il calcio. Dopo il Liceo Scientifico, ho scelto così Lettere Moderne. Conciliare lo studio con l’attività agonistica, soprattutto nel periodo delle superiori, è stato complesso e non lo nascondo. Ho iniziato con il calcio in terza elementare ma già da tempo insistevo con i miei genitori perché mi portassero a giocare. Da dove mi sia nata questa passione non lo saprei dire: nessuno in famiglia è mai stato particolarmente tifoso, solo mio nonno materno, Vito, mi portava con lui al bar a vedere le partite ma il tutto finiva lì. Scherzando, dico spesso che credo sia stato uno scambio di culla».

La carriera calcistica

Una carriera iniziata da giovanissima quando con grande caparbietà obbligò i genitori a farla giocare a calcio e poi l'ascesa nel Bardolino fino a raggiungere gli obiettivi più ambiti.

«La mia carriera è partita nel 1998 quando i miei genitori mi permisero di entrare nella società sportiva dell’oratorio Ghedi dove sono rimasta fino ai 14 anni, ottenendo anche una deroga dopo aver raggiunto i limiti d'età per le formazioni miste. Sono stata molto fortunata con i miei compagni, forse noi bambini eravamo più avanti degli adulti e ci sembrava assolutamente naturale quello che agli altri appariva strano: ero semplicemente una bambina che voleva giocare a calcio e in molte occasioni mi hanno difesa se qualcuno mi attaccava. Arrivata a 14 anni, fortunatamente, sono stata notata da un osservatore della società calcistica Bardolino, sono entrata in quella squadra e mi sono trovata a giocare da un giorno all’altro con quella che, al momento, era la squadra più forte d’Italia. Sono stata aggregata per i primi due anni alla Primavera e lì è iniziata la mia vera carriera passando poi per la Nazionale Under 17, con la quale ho visto mezza Europa. Ho giocato in seguito all’Atalanta, poi al Brescia, la squadra in cui sono rimasta di più e nella quale ho vinto i trofei migliori tra cui lo scudetto, il primo per la città, poi in altre squadre tra cui l’Hellas Verona e il Chievo in cui milito tutt’ora».

L'insegnamento

Da quest'anno Zanoletti "gioca" su due fronti: uno è il campo da calcio, l'altro è quello scolastico. Dopo alcune esperienze in paritarie bresciane, la campionessa ha scelto di ricoprire la cattedra di Lettere all'Istituto IC2 Rita Levi Montalcini di Montichiari.

«Quest’anno, ho deciso di scendere di categoria calcistica per dedicarmi all’insegnamento, ispirata da Giorgio Tortelli, mio maestro elementare che ha segnato il mio percorso didattico. In classe mi porto le strategie del calcio: incentivare l’idea di fare squadra, sostenere la pressione, comprendere che non si è mai da soli, che aiutarsi reciprocamente serve; valori comuni che rendono sport e scuola due mondi complementari, entrambi fondamentali per la formazione di un giovane».

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