Chiari

Sport e psicologia nella tesi di Lucia, ennesima laureata in streaming

La clarense ha completato da casa il suo percorso di studi quinquennale in psicologia clinica all'Università di Bergamo.

Sport e psicologia nella tesi di Lucia, ennesima laureata in streaming
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di Francesco Losapio

Anche dal salotto di casa propria si può diventare dottori, se si studia a dovere.  È quello che è successo a Lucia Aceti, ventitreenne neodottoressa di Chiari, che il 15 luglio ha discusso la tesi magistrale a distanza, completando il suo percorso di studi quinquennale in psicologia clinica all'Università di Bergamo.

Lucia, l'ennesima laureata in streamig

«Ho scoperto ufficialmente che mi sarei laureata in casa ad aprile – ha dichiarato la neolaureata – All'inizio ci sono rimasta male, perché è brutto terminare un percorso di cinque anni senza poter vedere l'università o i professori».  L'idea di rimandare la discussione della tesi a settembre l'ha sfiorata, ma l'idea di continuare ad accumulare tensione per mesi, invece, non le piaceva affatto. Così, Lucia Aceti ha deciso di cimentarsi con la discussione a distanza della sua tesi.

«È andata benissimo – ha aggiunto – Mi sono connessa e ho condiviso lo schermo con i professori e con gli altri laureandi, poi dopo la discussione i docenti hanno spento i loro schermi, per discutere la votazione, e li hanno riaccesi per comunicarmelo».

Un risultato pieno, con tanto di lode, che ha contribuito a dissipare tutta la tensione accumulata e a ripagare adeguatamente gli sforzi fatti. La tesi, infatti, è stata frutto di quella che si potrebbe definire una ricerca sul campo.

La tesi tra sport e psicologia

«È una tesi sperimentale a cui tengo molto – ha spiegato la giovane - Unisce la mia passione per lo sport a quella per la psicologia». Lucia Aceti è infatti già nota per i suoi risultati sportivi con il Gruppo Sport Alternativi di Chiari, per il quale compete in una disciplina a metà tra il tennis e la pallavolo: il badminton. Questo sport, che si gioca con racchetta e volano, le ha dato tante soddisfazioni in passato, e un'ispirazione decisiva per la compilazione della sua tesi.
«È un'indagine sul ruolo dell'autoefficacia percepita negli atleti – ha spiegato la Aceti – Una ricerca che è durata un anno e che ho potuto completare grazie al supporto dei miei compagni di badminton, che ringrazio molto».

La tesi è quindi diventata uno strumento utile agli allenatori: grazie a questo modello, i preparatori potranno aiutare i giocatori a potenziarsi da un punto di vista mentale, oltre che fisico, comprendendo più dettagliatamente come la percezione che l'atleta ha delle sua capacità influisca sulle sue prestazioni.

Un lavoro ben svolto, dunque, anche in questi tempi in cui l'interazione personale, fondamentale anche nel campo della psicologia clinica, è stata messa da parte per rispettare le norme anti-Covid. Ma quello che si è perso da un lato, a sentire la dottoressa, lo si è guadagnato dall'altro.
«Anche se non ho potuto stringere la mano ai miei professori, è stata comunque una grande emozione, perché lasci andare tutte le tensioni - ha evidenziato la clarense - Con gli sport e le altre attività bloccate, poi, ho avuto più tempo per studiare».

L'esperienza della didattica ha distanza, quindi, ha prodotto anche buone storie, ma la dottoressa Aceti si augura di poter riprendere al più presto il suo percorso di studi, che ha già tracciato con precisione.
«Il mio obiettivo è diventare psicoterapeuta, ma anche psicologa dello sport – ha concluso – A ottobre inizierò proprio un master in psicologia dello sport, a Milano».

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