«Ripartiamo speranzosi, ma servono aiuti economici»

"Al momento ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Tutto ciò che abbiamo fatto per rialzarci è tutto merito nostro. Non ci sentiamo aiutati ed ascoltati da nessuno".

«Ripartiamo speranzosi, ma servono aiuti economici»
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di Melania Isola

Associazione Commercianti Ghedi

Fibrillazione, questa è la parola che meglio descrive il clima che lunedì si respira tra i commercianti ghedesi, sia tra chi ha riaperto proprio il 18, che tra chi ha ripreso a pieno ritmo l’attività commerciale quotidiana. L’animo dei negozianti si divide tra la gioia di rivedere i propri clienti dopo tanto, tantissimo tempo e di potersi riappropriare della propria nobilitante professione, e le paure, anche queste non mancano, come è normale che sia dopo lo tsunami che ha travolto le nostre vite catapultandoci di una nuova dimensione, a cui dobbiamo ancora abituarci. Ma anche i desideri, i sogni e le speranze, il motore di questa necessaria ripresa non mancano, ne anzi si moltiplicano tra chi può contare del supporto di tanti colleghi, come per i membri dell’associazione Commerciati presieduta da Cristina Damiani. Per chi, come loro, negli anni è stato più volte piegato dalle tasse versate fino all’ultimo centesimo, le aspettative ora non mancano. Le istituzioni, Stato, Regione e Comune, ora devono fare la loro parte. "Al momento ci sentiamo abbandonati a noi stessi. Tutto ciò che abbiamo fatto per rialzarci è tutto merito nostro. Non ci sentiamo aiutati ed ascoltati da nessuno". L'articolo completo in edicola con MontichiariWeek e GardaWeek.

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