Verolanuova

Riflettori sempre accesi sulla questione "Tempio crematorio"

Nessun passo indietro del "Comitato per la salute e l'ambiente" di Verolanuova rispetto la questione tempio crematorio a Cadignano

Riflettori sempre accesi sulla questione "Tempio crematorio"
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Non fa alcun passo indietro il "Comitato per la salute e l'ambiente" di Verolanuova sulla manifestazione di interesse della Giunta rispetto un possibile crematorio in frazione Cadignano

Riflettori sempre accesi sulla questione "Tempio crematorio"

L'avviso pubblicato nella sezione bandi sul sito di Regione Lombardia (il 1 novembre 2020) era rivolto ai Comuni lombardi interessati alla realizzazione di un nuovo impianto di cremazione o di nuove linee o per procedere al revamping dell’impianto esistente. Tra i diversi Comuni delle diverse province lombarde, nel bresciano anche Verolanuova (in associazione con Manerbio e il sostegno di altri 13 Comuni bassaioli) ha espresso la propria "manifestazione di interesse per lo sviluppo della rete degli impianti di cremazione in Lombardia" che doveva essere presentata entro lo scorso 31 dicembre.

L'allora gruppo "No al tempio crematorio a Cadignano" (una volta appresa la delibera di Giunta legata alla partecipazione all'avviso pubblico di Regione del 16 dicembre 2020) si è dichiarato fortemente contrario a questa iniziativa attraverso un proprio gruppo sui social e ha proceduto a raccogliere firme sul territorio da presentare all'Amministrazione verolese per invitarla a ritirare la manifestazione di volontà. Il gruppo si è nel frattempo costituito (circa un mese e mezzo fa) comitato per la salute e l'ambiente e ha protocollato la petizione condivisa sul territorio di Verolanuova e limitrofi 1353 firme di cittadini.

 

Tempio Crematorio Cadignano
Tempio Crematorio Cadignano

La raccolta firme e il diniego dell'occupazione del suolo pubblico

Per questa raccolta firme i rappresentanti del "No al tempio" avevano chiesto sempre nei mesi scorsi di poter occupare il suolo pubblico, in zona piazza Libertà o strette vicinanze, così come in frazione Cadignano, per poter svolgere attività di propaganda legate alla petizione stessa. Le quattro richieste sono state declinate dall'Amministrazione verolese prendendo in considerazione anche il periodo di pandemia. Questo diniego è finito sui tavoli della Prefettura a fine marzo.

Nella missiva che il comitato scrive al Prefetto Attilio Visconti si legge:
"Le scriviamo in merito alla mancata risposta del Comune di Verolanuova ad un richiesta di spiegazioni. Abbiamo presentato al Comune quattro richieste, regolarmente protocollate, di occupazione del suolo pubblico, per il posizionamento di banchetti di raccolta firme a Verolanuova e Cadignano. Il permesso di occupazione ci è stato verbalmente negato e, nonostante l'invio di due pec e di una richiesta ufficiale protocollata di spiegazioni in merito, non ci ha mai dato una spiegazione scritta del proprio rifiuto. Dalla richiesta ufficiale sono passati oltre 30 giorni, intendiamo informarla della mancanza di trasparenza dell'Amministrazione".

La scorsa settimana, più precisamente il 2 aprile, la Prefettura inoltra al Comune tale comunicazione del Comitato "con invito a fornire ogni utile elemento informativo al riguardo".

Un'altra richiesta è stata formalizzata nel frattempo alla Prefettura, a inizio aprile per la mancata risposta anche alla petizione, sempre da parte del comitato.

Incontro tra Comitato e Amministrazione

Il comitato per la salute e l'ambiente aveva nei mesi scori chiesto un incontro all'Amministrazione comunale per un confronto rispetto alla tematica "tempio crematorio". I rappresentati del comitato sono stati ricevuti nella casa municipale lo scorso 26 febbraio (il giorno dopo aver protocollato la petizione con le firme) una volta ultimato l'incontro hanno reso noto sui propri canali e con un comunicato stampa che l'Amministrazione "ha promesso la rinuncia alla candidatura. La Giunta ha 30 giorni di tempo per risponderci con un atto formale di revoca della delibera del 16 dicembre scorso. Finora abbiamo ricevuto solo rassicurazioni verbali".

L'intervento del Coordinamento provinciale dei Verdi Europa sezione Brescia

A tal proposito si è esposto anche il Coordinamento provinciale dei Verdi Europa, sezione di Brescia "Chiediamo che nel prossimo consiglio comunale venga inserito, come punto all'ordine del giorno, il ritiro ufficiale della delibera del 16 dicembre 2020 relativa al progetto di costruzione del tempio crematorio presso Cadignano. Dopo l'incontro con il comitato, quando l'Amministrazione e la sua Giunta si sono impegnati (a livello verbale) al ritiro della stessa, ad oggi nonostante queste promesse nulla di fattivo è stato fatto in merito. Chiediamo una risoluzione inequivocabile e definitiva".

La richiesta è stata effettuata via pec lo scorso 6 marzo "ad oggi, 9 aprile, non abbiamo ancora avuto risposta. Sono passati i 30 giorni" fanno sapere dal Coordinamento.

 

Onorevole Rossella Muroni
Onorevole Rossella Muroni

Il caso è approdato alla Camera con l'interrogazione dell'onorevole Muroni

Lo scorso 29 marzo l'onorevole Rossella Muroni ha presentato alla camera una interrogazione rivolta al Ministero della transizione ecologica, ripercorrendo l'intera vicenda cadignanese, sottolineando che al riguardo "il comitato per la salute e l'ambiente di Verolanuova si è reso promotore di una petizione popolare per richiedere il ritiro della candidatura". L'onorevole Muroni ha inoltre illustrato nella sua interrogazione "questo territorio è già fortemente compromesso da un punto di vista ambientale. Sversamenti illeciti altamente inquinanti nelle rogge, disertare con glifosato, lastre di eternit abbandonate, allevamenti intensivi con emissioni di concentrazioni sovramassimali di nitrati, smog e pcb. Inoltre la frazione Cadignano ha subito una selvaggia cementificazione di aree agricole. Il tempio crematorio disterebbe a poca distanza in linea d'aria dal Parco dello Strone, sull'unica strada che ancora si può definire di campagna che collega la frazione stessa con Verolavecchia, utilizzata anche da pedoni, corridori e biciclette. L'impianto si troverebbe a una distanza minima dalle abitazioni (250 metri circa) e solo 400 metri dall'asilo e dalle elementari, senza contare l'aumento del traffico stradale che attraverserebbe il centro abitato. Forte sarebbe anche l'impatto sulla filiera agroalimentare locale".

L'onorevole in chiusura dell'interrogazione ha chiesto se "il Governo sia a conoscenza di quanto esposto e se intenda promuovere, per quanto di competenza, una riflessione tecnica al fine di garantire, nel rispetto delle competenze specifiche della regione Lombardia e del Comune di Verolanuova, la tutela dell'ambiente e interventi di risanamento ambientale in un territorio già fortemente compromesso".

 

 

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