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Le mamme del Chiese lanciano un appello a quelle del Garda: «Uniamoci»

«Esigiamo un progetto che salvaguardi concretamente il futuro dei nostri figli»

Le mamme del Chiese lanciano un appello a quelle del Garda:  «Uniamoci»
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Le mamme del Chiese lanciano un appello a quelle del Garda: «Uniamoci. Esigiamo un progetto che salvaguardi concretamente il futuro dei nostri figli».

Le mamme del Chiese

«All’indomani della pubblicazione del cosiddetto “Studio Bertanza” del 2018, rimasto per ben due anni secretato, il dibattito intorno alla depurazione del lago di Garda si è arricchito di nuovi spunti  che contribuiscono ad approfondire una  questione che  ha raggiunto una risonanza rilevante anche a livello nazionale e che anche  gli organi di stampa, non solo locali, contribuiscono a diffondere. Come “mamme del Chiese”, alla luce degli ultimi accadimenti, sentiamo la necessità di esprimere pubblicamente alcune riflessioni, non tanto nel merito di questioni prettamente tecniche quanto per cercare di dipanare, se possibile,  alcune perplessità sul comportamento di chi, a nostro avviso, avrebbe tutte le carte in regola per esprimere la propria opinione e che, invece, ostinatamente tace».

Comitati

«Nel corso di questi due anni lungo l’asta del fiume Chiese (individuato come sede dei due mega depuratori, con il fiume quale corpo ricettore)  comitati, associazioni e semplici cittadini sono insorti a difesa del fiume  documentando in ogni sede le sue criticità e l’inidoneità  a svolgere la funzione prevista dal progetto di Acque Bresciane - spiegano le attiviste - E’ ancora più importante sottolineare che questi comitati,   associazioni e semplici cittadini non si sono limitati alla  pura critica e all’organizzazione di dimostrazioni ed eventi per ribadire la propria contrarietà ad un progetto calato dall’alto, inutile, dannoso e antieconomico perché  hanno dimostrato,  nel contempo, responsabilità e consapevolezza ponendo l’accento anche sulle fragilità del lago di Garda, sulle sue innegabili prerogative, facendosi paladini del suo reale risanamento  attraverso lo studio dei suoi reali problemi che si sono poi tradotti in proposte concrete. Ciò a dimostrazione del fatto che chi per principio  difende l’ambiente non si pone confini geografici: i territori si proteggono da aggressioni e sfruttamenti perché semplicemente  li abbiamo in prestito dalle generazioni future e dobbiamo renderli idonei a garantire una qualità di vita accettabile. Questa non è retorica ma cruda realtà: questi due anni ci hanno fatto prendere coscienza in modo ancora più profondo di quante e quali criticità insistono sui nostri territori e della necessità impellente di risolverli».

Lago di Garda

«Per quanto riguarda il lago dunque, se è vero, come è vero, che è urgente riportarlo  ad una qualità ecosistemica tale da renderlo  in ogni suo aspetto quel gioiello che tutti vogliamo che sia, tutelandolo e rendendolo fruibile anche come risorsa d’acqua dolce per uso umano, ci chiediamo come mai  a sostenere questo indiscutibile assunto non insorgano anche tutti  i residenti dei comuni gardesani, se non altro per sostenere i loro comitati che da anni denunciano i problemi del Garda e quei pochi ma valorosi cittadini che sulla questione depurazione con lettere e comunicati alla stampa hanno ribadito in modo perentorio che la soluzione non è quella di spostare il problema nel bacino del Chiese. Certo sappiamo che non è facile percepire la portata di queste tematiche guardandole dalla superficie se non si approfondiscono i dettagli, ma vogliamo lanciare un appello a tutte le mamme del Garda ,unitamente a tutti i cittadini gardesani che hanno a cuore il benessere ed il futuro del proprio territorio. Uniamoci e facciamo sentire forte la nostra voce! Tutti insieme per un territorio sano, vivibile e fruibile nel futuro! Non facciamoci imporre dall’alto scelte poco oculate e non  lungimiranti!! Il territorio è il nostro e siamo noi stessi che lo viviamo. Se le scelte sono buone anche i frutti lo saranno, diversamente ne pagheremo tutti le conseguenze, soprattutto le future generazioni. Focalizzarsi a godere di quanto il lago offre nel presente senza avere una visione di quanto potrà accadere in un futuro anche  molto prossimo, se determinati problemi non verranno risolti, significa  non avere la consapevolezza che i danni procurati all’ambiente portano sempre inevitabilmente con sé  danni economici di difficile soluzione. Il valore di un territorio è dato principalmente  dalla cura con la quale si pongono in atto strategie per tutelarlo e preservarlo. A chi mette sul piatto i disagi alla viabilità che disturberanno il flusso turistico con danno economico, rispondiamo che i disagi per un certo periodo di tempo ci saranno comunque, sia che si facciano le cose con criterio sia che si metta in atto l’assurdo e dannoso progetto di Acque Bresciane. La differenza sta nel fatto che  con un progetto che risolve i reali problemi del lago all’interno del bacino imbrifero del lago, nel breve termine si vedranno risultati importanti in termini di qualità della vita  e fruibilità del territorio con  ricadute positive anche sull’economia, mentre con il progetto presentato, che giova ricordare  non depura una sola goccia dell’acqua del lago, lasciando irrisolti tutti i gravi problemi di inquinamento, sversamenti abusivi, e tutto quanto lo rende un ecosistema fragile e a rischio, con l’aggravante di coinvolgere l’attiguo bacino del Chiese quale sede dei due depuratori e corpo recettore per i reflui depurati, dopo i disagi rimarranno solo i danni irreparabili che impatteranno su entrambi i bacini».

Collaborazione

«Con la buona volontà, la determinazione e la collaborazione,  tutti insieme riusciremo a  raggiungere e mantenere l’obiettivo di rendere i nostri territori ambientalmente sostenibili, impegno che pretendiamo anche dalla politica, quella con la “P” maiuscola: La politica deve avere ben presente che è delegata dai cittadini ad amministrare con lo scopo di svolgere un servizio alla comunità e non per tutelare i propri interessi - concludono dal gruppo - Il Ministro incaricato dimostri alle mamme che al primo posto c’ è davvero la salvaguardia dell’ambiente che ci è stato donato! Il sole, il cielo, l’acqua e la terra ci sono stati donati per la vita! Preserviamoli concretamente, non distruggiamoli ulteriormente!! Ci sia il coraggio di cambiare rotta con scelte coraggiose e determinate per un mondo più giusto e vivibile! Ribadiamo con forza che nel 2020 i mezzi ci sono! Dopo l’esperienza terribile del covid 19 è ora di dimostrare realmente l’intenzione di salvaguardare l’ambiente e di conseguenza la salute di tutti noi! L’ economia a servizio dell’uomo e non viceversa! Chiunque darà il proprio benestare a questo progetto lo farà pesare sulle teste di tutte le generazioni future ma ancor più sul proprio cuore.La politica dimostri che i valori della salute e rispetto della vita sono messi al primo posto!!!»

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