Influenza aviaria i sindaci della Bassa fanno sentire la loro voce

I primi cittadini puntano il dito contro la sperimentazione nel distretto veterinario di Leno che non avrebbe gestito tempestivamente l'emergenza

Influenza aviaria i sindaci della Bassa fanno sentire la loro voce
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I sindaci puntano il dito contro il distretto sperimentale

«Noi l’avevamo detto». Sembra essere questo il sunto della posizione espressa da ben 14 sindaci di altrettanti Comuni della Bassa sull’emergenza legata all’ influenza aviaria. Oltre infatti a essere allarmati di fronte al propagarsi della pestilenza i primi cittadini puntano il dito contro la sperimentazione approvata da Regione Lombardia sul distretto veterinario di Leno. Distretto di cui fanno parte la quasi totalità dei focolai registrati in questi ultimi giorni.

L'emergenza influenza aviaria è stata mal gestita

«Un’emergenza che non è stata gestita nella maniera corretta e troppo in ritardo rispetto alla diffusione del virus. E questo per mancanza di potere decisionale dei veterinari, i pochi che sono rimasti sul territorio con la più alta presenza di animali e allevamenti d’Italia». Non è mai stata condivisa infatti la scelta della sperimentazione perché avrebbe privato il territorio di un presidio importante.  E proprio in riferimento a possibili epidemie, i sindaci avevano alzato la guardia chiedendosi come avrebbe potuto gestire una tale situazione.  "Come si può gestire un presidio senza un responsabile, allungando la catena decisionale in un momento in cui bisogna essere il più celeri possibile? La nostra è una lotta per difendere la vocazione agricola e zootecnica dei nostri paesi". Queste le parole dei sindaci di Leno, Pavone del Mella, Gambara, Quinzano, Cigole, Manerbio, Barbariga, San Paolo, San Gervasio, Calvisano, Acquafredda, Pralboino, Milzano, Bassano e Seniga.

Ennesima lettera spedita in Regione

Mercoledì hanno scritto una lettera per far sentire nuovamente la loro voce in Regione. La richiesta è «la disponibilità ad un incontro  con estrema sollecitudine» all’assessore Gianni Fava, alla luce dell’epidemia. "Il nostro intento è quello di far presente in modo chiaro al Pirellone la situazione che sta vivendo la Bassa. Questo anche perché la sperimentazione dovrebbe terminare il 31 dicembre e speriamo che con questa epidemia ci si renda conto che è necessario che Leno torni ad essere struttura complessa" hanno concluso i primi cittadini.

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