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I giovani raccontano Capriano fra le pagine di «I dis an Paès»

Il progetto è nato fra le mura dell’oratorio partendo da un bisogno: quello di tornare a coinvolgere i giovani, inevitabilmente lontani a causa della pandemia.

I giovani raccontano Capriano fra le pagine di «I dis an Paès»
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Andare a caccia di notizie, quelle vere, combattendo bufale e fake news, ma anche divertire e incuriosire i lettori approfondendo le peculiarità del proprio territorio. E così Capriano del Colle racconta e si racconta fra le pagine di «I dis an Paès», il periodico ideato dai giovani che amano il proprio paese: e lo dimostrano, prima di tutto, facendo informazione.

Nasce «I dis an Paès»

Il progetto è nato fra le mura dell’oratorio partendo da un bisogno: quello di tornare a coinvolgere i giovani, inevitabilmente lontani a causa della pandemia, con nuovi spunti e idee fresche e innovative che possano essere coltivate anche quando l’emergenza sanitaria sarà solo un ricordo.

«Tutto è stato ideato all’interno del gruppo di catechesi, che coinvolge alcuni ragazzi dalla seconda alla quarta superiore - ha spiegato Beatrice Peroni, educatrice e promotrice del progetto, nonché consigliere comunale di opposizione - Confrontandoci con il parroco, don Renato, era emersa la possibilità di creare un programma radiofonico o varie iniziative in streaming, ma poi l’idea del giornalino è piaciuta subito e ha messo tutti d’accordo: è anche un’occasione per mettere alla prova le nostre competenze a livello di scrittura e anche grafiche».

I giovani raccontano Capriano

Il nome rispecchia appieno la natura del giornalino, almeno in parte. «”Che dicono in paese” è la tipica domanda che ci fanno i nostri nonni quando ci vedono», ha continuato la Peroni parlando del periodico che, a Pasqua, è stato distribuito in tutte le case assieme al bollettino parrocchiale. Un prodotto che unisce aspetti ludici e ironici (come i giochi in dialetto e l’oroscopo, ma senza mai intenzioni offensive) e ricette culinarie ad approfondimenti storici e interviste, nonché ad argomenti dell’attualità trattati sia a livello territoriale che a più ampio respiro da cui partire per eventuali discussioni e riflessioni. Temi e problemi (nelle prime pagine, infatti, si racconta dell’annosa questione del trasporto pubblico) vissuti dalla comunità e raccontati dal punto di vista dei giovani che li vivono.

«Ad accompagnare il giornalino ci sono poi i contenuti multimediali che verranno caricati di volta in volta sulla pagina facebook della parrocchia - ha concluso l’educatrice - Ora abbiamo scelto i temi da trattare e raccolto il materiale che verrà pubblicato sulle prossime edizioni. L’idea è quella di uscire ogni mese, distribuendo il giornalino dopo la Messa o chiedere l’autorizzazione per cassettarlo di casa in casa, ma vedremo».

Detto in dialetto: «Sa sentòm!»

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