SI TORNA TRA I BANCHI

E' il giorno del rientro a scuola tra dubbi e incertezze

«Ci penso e ci ripenso, ho tanti dubbi, tante domande» sono le parole di una tra le tantissime mamme ancora confuse sull'argomento

E' il giorno del rientro a scuola tra dubbi e incertezze
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E' il giorno del rientro a scuola tra dubbi e incertezze. Lunedì 14 settembre 2020 è a suo modo una data storica per il mondo della scuola italiana e bresciana, al rientro tra i banchi dopo il lungo stop imposto dall'emergenza coronavirus. Nonostante sia da diversi mesi che si studia il modo migliore per rientrare, non mancano dubbi, incertezze e domande.

Le parole di una mamma

«Ci penso e ci ripenso, ho tanti dubbi, tante domande».
Sono le parole di una mamma, una tra più di mille, che davanti all’inizio dell’anno scolastico si ritrova piena di paure e soprattutto che non è certa di sapere sempre quale sia la cosa giusta da fare.
«E se decido una cosa, ma sbaglio? - ha raccontato intimorita - Metti caso che la mattina misuro la temperatura a mio figlio. E’ nella norma. Nessuno dice che però poco dopo non possa alzarsi. E poi? Cosa sono quindi? Una mamma che non si cura degli altri perché ha mandato il suo bambino a scuola».
Le incognite sono tante: «C’è il calcetto, ci sono i luoghi frequentati abitualmente, magari anche il catechismo e non dimentichiamo i cuginetti stessi e gli altri componenti della famiglia - ha continuato - Sarà un continuo vivere nel terrore che qualcuno con cui mio figlio è entrato in contatto possa essere positivo. E cosa succede poi, fino a che livello di contatto deve partire l’isolamento, non è ancora ben chiaro».
La quarantena di un minore compromette infatti che il genitore debba forzatamente restare a casa con lui.
«Talvolta è come se mi sentissi stupida, quasi non all’altezza - ha proseguito - Mi vengono perplessità e domande e poi, mi chiedo ancora, perché non ci ho pensato prima? La verità è davvero che ci troviamo davanti a qualcosa più grande di noi e soprattutto che è quasi impossibile da controllare».
Sicuramente, da parte dei genitori, non mancherà l’attenzione.
«Proveremo la febbre, verificheremo i sintomi - ha concluso - Noi genitori abbiamo la responsabilità dei nostri figli e di quelli degli altri. Non ci comporteremo in maniera inadeguata. E’ però un dato di fatto che sarà quasi impossibile distinguere immediatamente un banale e stagionale raffreddore, o ancor peggio l’influenza, dal virus e non mancherà la paura del contagio».

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