Comitati in piazza contro il nuovo depuratore a Lonato
Sabato 8 febbraio alle 15 in piazza Martiri della Libertà si terrà una manifestazione per dire «no» all’impianto a Lonato con scarico nel fiume Chiese

Tavolo Ambiente Garda e Presidio 9 Agosto scendono in piazza per dire «no» al nuovo impianto a Lonato del Garda con scarico nel fiume Chiese. Sabato 8 febbraio alle 15 in piazza Martiri della Libertà gli attivisti ribadiranno la loro contrarietà al progetto e ribadiranno la necessità di potenziare il depuratore di Peschiera del Garda.
Manifestazione
Nel frattempo gli attivisti di Tavolo Ambiente Garda sono voluti intervenire in merito a quanto è stato detto durante l’assemblea annuale della Comunità del Garda.
«Pur riconoscendo che non rientra nelle competenze della Comunità del Garda, la presidente Maria Stella Gelmini ha dichiarato che la decisione è ormai presa: il depuratore del Garda verrà realizzato a Lonato - hanno spiegato - Tale scelta, secondo la presidente, sarebbe motivata da ragioni tecniche e di impatto ambientale. Gelmini ha inoltre evidenziato l'importanza del rispetto dell'ambiente, della sostenibilità dei costi e della tempistica di realizzazione. Sebbene la Comunità del Garda non abbia un ruolo decisionale in merito, è innegabile che Maria StellaGelmini abbia sostenuto attivamente questo progetto. Già nel 2017, infatti, è stata promotrice dell'accordo ministeriale che ha previsto due depuratori lasciando quello di Peschiera alla sponda veneta, ha sostenuto la nomina del Commissario quando il progetto, nell’ennesimo cambio di sede, era tornato a Lonato del Garda e, oggi, si impegna a garantire compensazioni al sindaco Tardani che solo tre anni fa si opponeva fermamente alla costruzione del depuratore nel suo territorio ed ora sembra aver accettato la decisione senza riserve. Cosa ne pensano le forze politiche lonatesi di maggioranza che hanno manifestato pubblicamente la loro contrarietà al progetto? Nessuna compensazione potrà risarcire il territorio dallo sfregio del megadepuratore. Ci aspettiamo che siano in prima fila a fare valere la loro opposizione. Ma davvero la scelta si basa su criteri tecnici, ambientali, economici e temporali? Da anni, indipendentemente dal sito individuato, ci è stato sempre detto che quella era la soluzione migliore. Eppure, il depuratore del Garda ha seguito un percorso tortuoso: inizialmente previsto a Lonato, poi spostato a Visano e quindi a Muscoline, successivamente a Gavardo/Montichiari, di nuovo a Lonato, ancora a Gavardo/Montichiari e infine nuovamente a Lonato. Sorge il dubbio che questo continuo rimpallo sul territorio bresciano sia il risultato dell'accordo del 2017, determinato più da scelte politiche che da reali valutazioni progettuali ed economiche. Per questo motivo, il Tavolo Ambiente Garda, il Presidio 9 Agosto e il Comitato No Polo Logistico di Castiglione, invitano la cittadinanza a partecipare a una manifestazione di protesta contro la realizzazione del depuratore a Esenta di Lonato, che si terrà l'8 febbraio alle 15 in piazza Martiri della Libertà a Lonato del Garda. Durante l'evento verranno esposti tutti i motivi della contrarietà al progetto e ribadito che l'unica soluzione per minimizzare l'impatto ambientale, contenere i costi e garantire tempi di realizzazione più brevi è continuare a utilizzare il depuratore di Peschiera ripristinando la sublacuale. Infine, è importante sottolineare un aspetto che la presidente della Comunità del Garda ha omesso: anche spostando la sede deldepuratore a Lonato, il fiume Chiese continuerà a essere il ricettore principale degli scarichi, con tutte le conseguenze ambientali che ne derivano».
Il fronte del no
Tavolo Ambiente Garda, Presidio 9 Agosto e gli attivisti mantovani hanno ribadito a gran voce il motivo della loro contrarietà. «Continuiamo a ritenere insensato e inutile inseguire ipotesi sempre più strampalate, quando i territori della sponda bresciana e della sponda veronese del Benaco contano già sull'esistenza e sull'operatività dell'impianto di depurazione esistente a Peschiera del Garda, lungo le sponde del fiume Mincio, emissario naturale del lago stesso. Potenziare e adeguare l’impianto di Peschiera e separare le acque bianche e nere rimangono gli unici due interventi sensati sulla depurazione gardesana. Attualmente il territorio di Lonato è gravato da una pressione ambientale insostenibile: selvaggio consumo di suolo a fini urbanistici, devastazioni indotte dalla presenza dei cantieri della Tav, ex cave e siti da bonificare, pressione antropica provocata soprattutto nei mesi estivi dal cosiddetto overtourism con conseguenti flussi di traffico che intasano costantemente le strade della cittadina, in particolare attorno ai suoi centri commerciali. Con il nuovo progetto di depurazione, Lonato si troverebbe a fare i conti anche con una scelta che comporterebbe una serie di problematiche enormi».