Coltivare l'orto come eredità dei due nonni, la storia del giovane Paolo Crotti

Il bell'esempio di un giovane monteclarense che continua così la tradizione familiare.

Coltivare l'orto come eredità dei due nonni, la storia del giovane Paolo Crotti
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Di Marzia Borzi

Un'eredità importante, più preziosa di qualsiasi ricchezza o tesoro; qualcosa che passa dalla terra direttamente al cuore, preservando le radici familiari e il ricordo di un grande affetto: è questo il lascito che ha raccolto Paolo Crotti, il giovanissimo monteclarense che ha fatto della coltivazione dell’orto la sua più grande passione.

Una passione iniziata proprio durante il lockdown che gli ha strappato improvvisamente l'ultimo dei nonni, Giuseppe Cameletti.

Un'eredità importante

Classe 2006, studente dell’Istituto Agrario «Vincenzo Dandolo» di Lonato, Paolo, vive nella frazione Novagli di Montichiari, ed è appassionato della coltivazione ortofrutticola fin da bambino, quando seguiva i due nonni, Giacomo Crotti e Giuseppe Cameletti, nella preparazione del terreno sul quale poi sarebbero stati piantati pomodori, zucchine, insalate, basilico e tutte quelle verdure che da lì a poco sarebbero spuntate rigogliose.

Dopo la perdita del primo congiunto nel 2017, Paolo si è visto strappare improvvisamente anche nonno Giuseppe, uno dei primi deceduti per covid a Montichiari nel marzo 2020.

«Nel bel mezzo della pandemia - ha raccontato - pensando a lui che era morto senza poterci avere vicini e improvvisamente, è scattato in me forte il desiderio di coltivare l’orto e mi ci sono messo con impegno. Mi ha aiutato molto farlo, è stato un modo per alleggerirmi emotivamente e, quando l’estate mi ha regalato le mie verdure, la soddisfazione è stata grande, il segno che la vita continua, nonostante tutto».

L'articolo completo in edicola oggi, venerdì 5 marzo, con Montichiariweek.

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