Montichiari

Cerimonia per la Festa della Repubblica sul sagrato del Duomo

Tempi difficili per una Repubblica che a 75 anni dalla nascita deve ripartire

Cerimonia per la Festa della Repubblica sul sagrato del Duomo
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Discorsi del sindaco Marco Togni e del presidente del Consiglio comunale Giancarlo Calubini, breve esibizione della Banda Cittadina e presenza di autorità civili, militari e associazioni d'Arma

Un Paese che deve ripartire

Cerimonia di celebrazione per la Festa della Repubblica sul sagrato del Duomo di Montichiari questa mattina con i discorsi del sindaco Marco Togni e del presidente del Consiglio comunale Giancarlo Calubini, l'Inno Nazionale suonato dalla Banda Cittadina per i cittadini convenuti in piazza Santa Maria e per numerose autorità civili e militari, oltre che per i rappresentanti delle associazioni d'Arma. Il 2 giungo del 1946 andò a votare l'ottantanove per cento degli aventi diritto, anche le donne, come ha sottolineato il presidente Calubini, definendole “base portante della nostra Costituzione e del nostro vivere, perché da loro siamo stati creati e a loro sempre ricorriamo”. “Vedo molte analogie tra il periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale ed oggi – ha detto il sindaco Togni -. Nell'ultimo anno mezzo abbiamo combattuto una guerra tra ambulanze e letti di ospedale senza che una singola bomba sia stata sganciata sulle città. Una vera guerra che ha messo in ginocchio l'economia mondiale e in Italia ha fatto crollare il Pil del nove per cento. Quello che percepisco come sindaco parlando con i cittadini è la grande voglia di ripresa e proprio come è accaduto dopo la Seconda Guerra Mondiale dobbiamo affrontare un periodo di ricostruzione facendo affidamento sul Recovery Fund come allora si fece affidamento sul Piano Marshall. In Italia arriveranno ben 208 miliardi di euro. L'arrivo di così tanti soldi di cui 81 miliardi a fondo perduto e 127 miliardi in prestiti da restituire è preoccupante. Siamo tra i Paesi più ricchi al mondo ma abbiamo bisogno di 208 miliardi di Recovery Fund, non so voi, ma io lo vedo come un triste primato, sono 127 miliardi di debito che le generazioni future dovranno pagare. Certo grazie a questi soldi sono enormi le opportunità di Bilancio per il nostro Paese ma altrettanto enormi saranno per l'Italia e in particolar modo per la sua politica le responsabilità per come si investiranno questi fondi e sinceramente l'Italia in tal senso non ha mai brillato. Come sindaco però voglio affrontare il futuro con entusiasmo e speranza, voglio credere che ognuno voglia rinascere sospinto dalla responsabilità, lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti. Oggi è una bella giornata di sole – ha detto in chiusura di discorso il sindaco Togni – trascorrete questo 2 Giugno al meglio, nel modo che preferite, fate bene, ve lo meritate”.

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