Al Civitas sono «Piccoli morsi di paradiso»
C’è un luogo dove l’innovazione culinaria ha preso casa, la ricercatezza si sposa con la semplicità e la creatività va a braccetto con la genuinità. «Ristoaperitivocreativo» questa la definizione del «Civitas» di Ghedi per i suoi fondatori, Maurizio Bosco e la moglie Elisa Staorenghi che, in un solo colpo, sono riusciti ad accontentare gli amanti degli aperitivi non banali con quelli della ristorazione, ma anche chi tra il drink e forchetta e coltello proprio non sa scegliere. Grandi menti non potevano che affidarsi a grandi collaboratori, come lo chef Marco Bellini e del sous chef Mattia Baghi. 31 anni il primo, 27 il secondo, ma un’esperienza collezionata in diverse location. Dopo il Novotel di Brescia, dal 2004 al 2006, Marco si è lanciato con le stagioni a Madonna di Campiglio, la cucina che propone anche al Civitas ne è la prova, non ha rinunciato infatti a qualche piatto che ricorda i pranzi nei rifugi sulle nostre Alpi. Più giovane Mattia, ma altrettanto completo nella formazione che ha consolidato a Cascina Maggia, alla pizzeria MangiaRè di Brescia, e in una nota società di catering dove ha incontrato Maurizio, direttore di sala. «Mattia lo conosco da quando eravamo piccoli - ha spiegato Maurizio - incontrare poi Marco è stata una fortuna, è cresciuto velocemente ed è diventato un cuoco completo, molto preciso e meticoloso. Insieme stanno facendo un lavoro davvero eccellente, contando anche il fatto che in cucina sono solo in due».
I migliori prodotti del territorio vengono selezionati per creare piatti che rappresentino l’intero Stivale, con particolare attenzione a quelli regionali, e senza mai dimenticare il binomio qualità e semplicità, su cui si basa l’intera proposta. «Prendo spunto da ricette accumulate negli anni - ha spiegato lo chef - nelle mie esperienza lavorative, ma anche da vari tipi di cucina», ma questo non basta, Marco ci mette buona parte della sua creatività, della voglia di creare sempre qualcosa di nuovo, del desiderio di migliorarsi ogni giorno. Così è nata la cassetta di pesce, quattro diversi piatti di pesce in un’unica portata, o «Giro giro tonno» che unisce il carpaccio di tonno con cocco rapè, la tempura dello stesso pesce, gli uramaki di loro produzione e la tartare. Piatti già suggestivi, ma che vengono serviti tra i vapori del ghiaccio secco, che crea sui tavoli della sala ristorante una coltre nebbiosa, da cui spuntano ora cruditè, ora tartare. In via di sperimentazione i gelati di Mattia, alla senape e all’aperol, da abbinare alle diverse portate in vista della bella stagione. Molto apprezzata anche la pasta fresca di loro produzione: la girella farcita con salmì di capriolo e funghi, così come i tortelli con ripieno di polenta, ricotta affumicata e conditi con burro al tartufo, solo per citare degli esempi, dal momento che il menù varia in base alla stagionalità dei prodotti e all’estro degli chef. Occhio di riguardo per il pesce di mare, senza però dimenticarsi degli amanti della carne che, in particolare, apprezzano la loro costata da ben due chilogrammi. A cena potrete trovare anche gli spaghetti con pesto di basilico, pistacchio e dadolata di tonno, mentre a pranzo tanti clienti chiedono i risotti, cavallo di battaglia dello chef, come quello alla zucca e liquirizia. Di loro produzione anche i dolci: l’intramontabile tortino al cioccolato, il semifreddo alla nocciola e il carpaccio di ananas messo in visione con Moscato, anice stellato e vaniglia, di loro invenzione anche la torta di noci e caramello servita con una granita al limone.
Ogni due o tre settimane viene inoltre proposto un menù a prezzo fisso anche per la cena, un’alternativa in più alla già ricca scelta, che si aggiunge alla carta creata per gli abbinamenti con gli aperitivi. Ed è proprio nel momento più rilassante della giornata, mentre si sorseggia un cocktail o un bicchiere di vino, che Civitas esplica tutte le sue potenzialità. Da una parte la sala aperitivi dove potersi rilassare in compagnia, lontani dalla musica assordante, dagli schermi televisivi, dall’altra la sala ristorante dove si è altrettanto serviti con garbo e cordialità, dove poter concludere la serata se l’aperitivo ha stuzzicato l’appetito. Così Maurizio e Elisa hanno coronato il loro sogno, in un locale dalla doppia anima, ma dall’unica voglia di fare bene ed offrire solo il meglio: «Era il locale che cercavamo - hanno spiegato i due giovani imprenditori - così abbiamo deciso di farlo noi. Ci piacerebbe diventasse anche momento di ritrovo per le compagnie che apprezzano il tipo di musica jazz e soft». Un locale dove con l’aperitivo si può richiedere un piatto di cruditè di mare o una pentolona di cozze, da gustare comodamente anche sui divanetti all’aperto.
Da non dimenticare anche i finger food, le tre entrée rappresentano l’inizio del menù «apericena» coronato da un primo piatto «tutto ovviamente servito al tavolo» ha precisato Elisa che da grafica ha lasciato tutto per virare verso il campo della ristorazione. Fondamentale, oltre il suo supporto quotiadiano, il contributo decisivo anche negli arredamenti, frutto della condivisione con il marito, in cui ha messo lo zampino anche Giorgia, la loro bambina di 3 anni. Per Maurizio attaccare l’insegna di «Civitas» al civico 2 di via IV Novembre, nel settembre del 2016, è stato come fare un tuffo nel passato, ai suoi 14 anni: «Ho fatto qui, al Gaydum, la mia prima esperienza - ha spiegato - studiavo all’istituto alberghiero, ecco perché per me è un doppio onore ora gestirlo».