Ghedi, il sindaco non cede alle provocazioni
Nell'occhio del ciclone di polemiche che si è abbattuto sulla giunta nei giorni scorsi ancora la questione «Discarica Inferno». E' di una decina di giorni fa il volantino informativo messo in circolo dal gruppo di opposizione «Un futuro per Ghedi» in cui, punto per punto, sono elencati fatti e misfatti che hanno portato all'attestazione della contaminazione del fondo della discarica da idrocarburi pesanti. In particolare, all'Amministrazione viene contestato di non aver comunicato tempestivamente i preoccupanti risultati dei campionamenti straordinari effettuati dalla Provincia sulla Similargilla, il materiale utilizzato per mettere in sicurezza l'acqua di falda e isolarla dalla barriera d'argilla che dovrebbe contenere i rifiuti. Materiale risultato poi contaminato da idrocarburi pesanti per valori che hanno raggiunto anche i 1022 milligrammi per chilo (contro un limite fissato per legge pari a 750).
«E' vero che i campioni sono stati analizzati il 6 aprile ma i risultati ci sono arrivati il 13, il giorno seguente al consiglio aperto con i cittadini - ha replicato il primo cittadino Lorenzo Borzi - Non potevamo esserne a conoscenza prima. Per quanto riguarda l'accusa di non aver effettuato controlli in discarica per un anno intero vorrei solo ricordare che i controlli sono di competenza della Provincia da agosto 2015, non del comune. Inoltre di fatto nel periodo contestato, cioè da febbraio 2015, non è entrato nulla in discarica. Gli unici spostamenti di materiale avvenivano soltanto all'interno dell'area». Il sindaco rivendica di essere sempre stato trasparente in questi mesi e nega di aver mai fatto ostruzionismo su questioni così delicate. «E' solo strategia politica perchè non hanno niente di veritiero. Sono venuti a conoscenza dell'esito dei controlli mediante "accesso agli atti" quindi chi ha sollecitato i controlli alla Provincia e si è interessato del loro esito è sempre e comunque l'Amministrazione. Inoltre nessuno dei consiglieri comunali autori del volantino al quale sto dando pubblica risposta partecipa al costituendo "Comitato di Controllo". Se vogliono solo il bene pubblico come dicono, a mio avviso è questo il modo giusto di farlo, collaborando con tutti noi».
Alessia Gessa