Calvisano, Elena e il baratto su Facebook
«Il baratto», una delle parole più diffuse da quando è scoppiata la crisi economica del 2008 che ci ha costretto, seppur in parte, a ripensare alcuni paradigmi che in passato erano considerati intoccabili. Così può capitare, anche nella bassa bresciana, di imbattersi nella pratica del baratto. L’idea è venuta a Elena Tomasoni, cittadina di Calvisano, che durante il mese di gennaio 2016 ha deciso di fondare un gruppo sui social «Calvisano e dintorni, baratto o regalo se lo vieni a prendere». Si tratta di una comunità virtuale che in poche settimane ha raggiunto i mille partecipanti, anche se le persone che ne fanno parte con costanza sono una trentina, provenienti da Calvisano, Visano, Montichiari, Carpenedolo, Isorella, Ghedi, Asola e Castiglione delle Stiviere. Una comunità che nel giro di qualche mese, almeno per quanto riguarda la maggior parte dei suoi componenti, da virtuale è diventata reale.
Elena e gli altri, infatti, hanno stretto amicizia e di solito barattano oggetti tra di loro. Già, ma come è nata questa idea? «Il principio è che è giusto ricevere qualcosa, ma è anche bello regalare. Al momento non abbiamo un grande riscontro, perché il discorso del dare e avere non fa parte della mentalità di molte persone. Nonostante ciò, all’interno del gruppo le persone si scambiano vestiti, oggetti, mobili. Di solito una persona decide di regalare qualcosa e ci sono due giorni di tempo per ottenerla. In cambio, però, non le viene dato nulla. E’ un concetto che si basa sulla fiducia, ovvero un giorno la persona che ha donato qualcosa riceverà altri oggetti in cambio». All’interno del gruppo di Calvisano le persone utilizzano anche la pratica del baratto per raccogliere generi alimentari da donare ai bisognosi ed è la signora Angela di Castiglione delle Stiviere, in questo caso, ad occuparsene. In sostanza, al di là del principio economico che viene ribaltato, la pratica del baratto permette di creare nuovi legami, una socialità differente tra le persone. È, senza ombra di dubbio, un’idea originale quella di Elena Tomasoni che nel corso della sua vita ha sempre aiutato gli altri. «Se non aiuti è difficile avere qualcosa dagli altri.
Dal 1996 sono iscritta alla Croce rossa di Calvisano. Sono entrata come volontaria con mio marito, Diego Piacentini. Facevamo servizio di ambulanza. Poi mi sono occupata, sempre all’interno della Croce Rossa, di raccogliere fondi». Questo dare-avere, il principio del baratto, Elena l’ha vissuto sulla sua pelle. Se durante gli anni della Croce rossa ha concesso molto tempo ad aiutare le persone, quando è morto suo marito all’età di 36 anni per un incidente sul lavoro, ha avuto un grande aiuto dalle persone vicine. A quanto pare, dunque, il concetto del baratto è qualcosa in grado di andare al di là del semplice principio economico e riguarda in toto la vita delle persone.
Valerio Morabito