Cristian, dalla guerra a casa Berlusconi

Cristian, dalla guerra a casa Berlusconi
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Chi l’avrebbe mai detto che in paese, si può incontrare un ragazzone sorridente che ha alle spalle, nonostante la giovane età, una vita davvero interessante e ricca di avvenimenti? Si chiama Cristian Rossi, ha 39 anni e oggi gestisce uno dei principali bar della cittadina. Ma negli anni trascorsi ha girato il mondo e anche l’Italia. Se Vasco Rossi, nella sua celebra canzone, voleva una «vita spericolata», Cristian l’ha avuta. Cristian infatti ha partecipato a una missione in Afghanistan durante la guerra e in Kosovo. Quanti rischi, ma anche quanta vita in tutto ciò. Forse il sorriso di Cristian, quello che sfoggia ai clienti del suo locale, è una conseguenza di quello che ha vissuto, che ha visto con i propri occhi. «Un qualcosa che non dimenticherò mai sono le fosse comuni in Kosovo», racconta Cristian facendosi improvvisamente serio. Si, Cristian è stato un militare. Uno di quelli partiti alla volta dell’Afghanistan. «Ho fatto nove anni nell’esercito e ho partecipato a missioni in Albania, Kosovo, Bosnia e Afghanistan. A Kabul sono stato nel 2001, per nove mesi, e mi occupavo di pattugliamenti e altre mansioni. In Albania tre mesi, in Bosnia cinque mesi e Macedonia e Kosovo altri cinque mesi. Ma l’esperienza che mi ha segnato di più è quella fatta in Afghanistan - ha detto Cristian Rossi - Una guerra diversa dalle altre, dove il motivo del contendere non era quello religioso. Sono stati mesi difficili, ci hanno fatto vaccini contro la malaria. Per fortuna, però, io e il mio gruppo eravamo una squadra affiatata. Ricordo che in quel periodo ho conosciuto il giornalista Tony Capuozzo, una persona davvero in gamba». L’esperienza nell’esercito, racconta Cristian, è iniziata nel 1996.

Lui la chiama «un’avventura» e in effetti è stato proprio così. Cristian era presente in alcuni momenti significativi della storia contemporanea. Prima di partire per diverse missioni, però, Cristian si è formato in Italia: da Merano a Cassino a Montelibretti fino a tre anni a Salerno. «A Bolzano, poi, sono stato negli alpini-paracadutisti e dà la sono partito per l’Afghanistan», dice Cristian ricordando la sua gavetta. E a proposito di storia, Cristian era a Sarajevo quando, durante la guerra, gli U2 hanno tenuto nel 1997, di fronte a uno stadio pieno, un loro concerto. E Cristian era sempre a Sarajevo quando c’era Lady Diana: «Ho un francobollo a tiratura limitata di quel viaggio della principessa», ricorda Cristian. Ma la vita del giovane di Calvisano non è legata solo al mondo militare. «Ho lavorato per un giardiniere di Mezzane, che aveva una squadra di giardinieri che lavorava ad Arcore. Da quel momento ho lavorato ad Arcore, Macherio e Lesmo per le tenute della famiglia Berlusconi dal lunedì al venerdì. Iniziavamo la mattina alle 8 e finivamo alle 18. Ricordo che quando gli hanno tirato la statuetta a Milano, ero in villa e gli abbiamo fatto gli auguri di buona guarigione. Con Pier Silvio, invece, ci incrociavamo spesso la mattina». In seguito Cristian ha deciso di tornare a Calvisano, dove ha aperto il suo bar, «una rivincita dopo le delusioni del passato», e oggi guida anche il pullman della squadra di rugby di Calvisano.

Valerio Morabito 


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