Castenedolo, nuovo impianto rifiuti a Quarti

Castenedolo, nuovo impianto rifiuti a Quarti
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Nei documenti del progetto si legge «Impianto di trattamento e recupero per rifiuti speciali non pericolosi da realizzarsi nei comuni di Castenedolo e di Ghedi» che porta la firma di Edilquattro srl - Bernardelli Group. A portare l'argomento sotto la lente di ingrandimento è stata la lista civica di opposizione «SìAmo Castenedolo» rappresentata in consiglio comunale da Bruno Colombo e Paolo Terramoccia che domenica ha organizzato dei banchetti informativi in piazza Cavour e nelle frazioni di Macina e Capodimonte per chiedere ai cittadini se siano al corrente della situazione. Distribuiti diversi volantini informativi per ribadire il «diritto irrinunciabile all'essere informati ed a partecipare con l'amministrazione alle decisioni, con consultazioni più o meno formali, oltre alla sacrosanta possibilità di esprimere un parere a chi governa e di ascoltarne gli altri, ci ha spinti a porci diverse domande e quindi "SìAmo Castenedolo" chiederà al sindaco e all'intero Consiglio comunale di indire un referendum per dare a tutti i cittadini la possibilità di esprimere un proprio parere in proposito».

Questa le forte azione che giovedì 28 porteranno in consiglio comunale insieme ad una mozione. Quello che si sa fino adesso lo si deduce dal progetto definitivo: l'impianto di trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi con capacità complessiva superiore a 100 tonnellate al giorno coinvolgerà una superficie di 4.2 ettari di area agricola e uno scavo di 4.3 metri, con escavazione totale di 115.000 mc, capace di trattare circa 470mila tonnellate all'anno di rifiuti speciali non pericolosi, sia inorganici che organici, ma non utilizzati come solventi. E qui si apre una nuova parentesi: 32 sono i codici cer (catalogo europeo dei rifiuti) permessi, ma di questi, ha sottolineato il gruppo di opposizione, «solo 8 fanno riferimento a rifiuti speciali non pericolosi originati principalmente dalle attività di costruzione e demolizione, tra gli altri 24 si segnalano: rifiuti del trattamento delle scorie, scorie non trattate, altre scorie, socrie di fusione, polveri e particolato di materiali ferrosi, rifiuti solidi prodotti dalle operazioni di bonifica dei terreni». Per quanto riguarda l'impatto atmosferico che lo stesso impianto avrebbe sul territorio, nell'ultima conferenza dei servizi del 19 aprile 2016 sono state usate le seguenti parole: «emerge che l'emissione dell'impianto è trascurabile rispetto agli inquinanti presenti sull'area regionale».

Una chiara ammissione che l'impianto inquinerà, secondo i consiglieri di opposizione, stupiti dall'unica considerazione verbale da parte del Comune di Castenedolo «favorevole all'intervento» che, secondo loro, «non che non produrrà inquinamento, ma, semplicemente, ne produrrà tanto quanto ne è già presente ora in zona». In questo modo la lista civica sostiene che l'Amministrazione stia avvallando e favorendo la realizzazione di un nuovo impianto di tattamento rifiuti per cui la ditta «Edil4 Bernarnelli» ha chiesto persino lo spostamento della strada pubblica che porta verso Ghedi. Nell'ultimo incontro pubblico tenutosi nella frazione di Santa Giustina era stato il vicesindaco Pierluigi Bianchini ad esprimersi in merito alla bontà del progetto «ritengo che ne gioveremmo tutti - ha dichiarato - ma per farlo bisogna comportarsi in modo piuttosto serio, specificando chi controlla, i tempi del controllo. Obbligo dell'Amministrazione è controllare tutte le attività del territorio e che chi sia coinvolto non faccia il furbo». Una discussione che sicuramente non terminerà qui.

Melania Isola 


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