Montichiari, la ricetta del matrimonio perfetto

Montichiari, la ricetta del matrimonio perfetto
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San Valentino la giornata delle coppie che molti celebrano magari senza chiedersi cosa significhi veramente essere «innamorati». Cos’è l’amore? È il cuore che batte a mille, la mente confusa incapace di dominare il corpo? E quando il corpo invecchia? Quando gli anni si dipanano uno dopo l’altro? Qual è la magia per restare insieme e continuare ad amarsi? «Per far crescere un amore, per far durare un matrimonio, bisogna mettere da parte l’egoismo, si deve pensare che dal proprio appagamento dipende la gioia degli altri, della persona che abbiamo scelto, di chi ci sta accanto.» Questa è la formula che ci regala Attilio Rocca, 90 anni compiuti, che dal 10 febbraio 1958 sta con la sua Cesira che di anni ne ha 81. Una coppia affiatatissima quella di questi due monteclarensi, conosciutisi negli anni 50 grazie alla comune passione per la musica e la recitazione. Cesira, infatti, nel tempo libero dal lavoro (faceva la sarta presso la sartoria Angelo Spagnoli che si trovava in via XXV aprile) era attrice nelle operette messe in scena dalla regista Argelide Rizzardi, mentre Attilio suonava il clarinetto nella Garda Jazz Band, un’orchestra piuttosto nota all’epoca. Complice la scena del Teatro Gloria scocca la scintilla: «Cesira l’ho notata subito: era una ragazza vestita con moderazione ma con grande eleganza» racconta Attilio «Per forza!» lo interrompe Cesira «Avevo la fortuna di fare la sarta e di sapermi confezionare gli abiti! Attilio, invece, mi colpì perché era un bravo ragazzo e bello da morire!! Lo vede com’è bello ancora adesso?».

Fa invidia la complicità dei coniugi Rocca, la dolcezza con la quale si guardano negli occhi dopo tanti anni passati insieme. Anni sereni che vedono la nascita di sei figli (Anna, Giancarlo, Ferdinando, Elisabetta, Alessandro, Paolo) e di cinque nipoti. «Ogni volta che mia moglie mi dava un figlio per me era una benedizione, la carica per affrontare al meglio la vita» ammette Attilio Rocca mentre narra di una vita normale scandita da un buon lavoro come macchinista di motrice a rullo per la preparazione dei fondi stradali della Provincia, dei figli bravissimi che mai hanno dato dei problemi e delle attività di intarsio con il legno che l’hanno visto impegnato dopo che è andato in pensione, portandolo a produrre oggetti di grande pregio artistico. Cesira, invece, è fiera della sua bella casa, dei matrimoni delle nipoti e del loro grande affetto dimostratele fortissimamente negli ultimi mesi in occasione di una malattia, per fortuna felicemente superata, che l’ha costretta a sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico. Tanta normalità, insomma, e pizzico di allegria: «Quando Cesira mi dice che devo essere più serio, le ricordo che è fortunata» conclude Attilio «il Carnevale viene una volta all’anno e dura 15 giorni, lei, invece, ce l’ha in casa costantemente!» «È vero» ammette Cesira «Attilio non mi ha mai fatto mancare il necessario ma soprattutto l’allegria!» Insomma in casa Rocca abbiamo scoperto cos’è l’amore: un punto dove tutto è calmo anche quando il mare è in tempesta.

Marzia Borzi 


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