Successo per la pet therapy alla «Angela Volpi»
Centrato l’obbiettivo per il corso di pet therapy alla scuola dell’infanzia «Angela Volpi».Due progetti di pet therapy nati dalla collaborazione con il centro cinofilo «I Cani del Mulino». Le attività si sono mosse intorno a due obbiettivi: uno strettamente terapeutico l’altro più di tipo ludico-educativo, di avvicinamento al cane. L’idea è nata dalla passione per i Golden Retriever di una delle insegnanti Alessandra Zecchi. Alessandra, dopo la perdita del suo cane, decide di adottarne un altro e si rivolge al centro cinofilo di Elena Bordiga. Oltre che proprietaria di un allevamento di Golden, Elena è anche un’educatrice cinofila e operatrice Pet Therapy. Il feeling tra le due nasce fin da subito grazie all’amore per questa razza canina e decidono così di avviare i progetti all’interno della scuola. Il primo riguarda Niccolò, un bambino affetto da sindrome di down e si propone numerosi obbiettivi, molti dei quali centrati. Niccolò avvia la terapia insieme a Elena, lo psicologo Mauro Molinaro e i cani usati come mediatori.
Tutto inizia insegnando al bambino la routine dell’avvicinamento al cane, da lui imparata in fretta. Durante gli incontri Niccolò, insieme ai cani Napoleone e Guenda, triplica la sua soglia di concentrazione, esplora e capisce gli animali e riesce ad esprimere il proprio volere rifiutando in alcune occasione di stare con loro, ennesimo significativo obbiettivo raggiunto. In parallelo, si è portato avanti un secondo progetto. Sedici bambini, divisi in due gruppi, con laboratori extra scolastici si sono impegnati insieme ai cani, Elena e le insegnanti Alessandra, Laura Compagnoni e Romina Orlandini in quella che si può definire non più terapia, ma bensì attività assistita dall’animale, visti gli obbiettivi diversificati ad ogni incontro. Gli educatori si sono impegnati nell’insegnare ai bambini ad interagire e capire il cane, dal semplice toccarlo all’interiorizzare i suoi tempi. Un laboratorio studiato in ogni sua parte che si costituiva in un momento di saluto, seguito da un momento di cura (cibo, acqua, coccole) ed infine, prima della chiusura, in un momento di gioco. Durante tutte le lezioni l’educatrice ha continuamente tradotto ai bambini il comportamento e le reazioni dei cani per permettere anche a loro di riconoscerle e adattarcisi.
«La cosa fantastica di ogni incontro è stato vedere l’aumento dell’autonomia, della confidenza e dell’interesse nei bambini, in tutti i suoi aspetti, verso il cane» ha spiegato Elena «Credo sia un’esperienza che ogni bambino dovrebbe vivere, nella spontaneità e nel confronto con i propri compagni». Due progetti che sono stati utili non solo ai bambini, ma anche alle insegnanti che hanno potuto così conoscere i propri alunni da un punto di vista diverso, osservandoli in contesti completamente nuovi. Il successo dell’iniziativa ha fatto sì che sia stata inclusa nei progetti del prossimo anno scolastico.
Mattia Saponara