Ferdinando Luciani, l’ultimo sopravvissuto ai bombardamenti del ‘44

Ferdinando Luciani, l’ultimo sopravvissuto ai bombardamenti del ‘44
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Era il 15 settembre 1944 un venerdì, giorno di mercato a Montichiari e, intorno alle 13 e 30, Ferdinando Luciani, con la mamma e il fratello, si stava recando a Carpenedolo in visita da parenti quando il tram sul quale viaggiava, in località Trivellini, fu colpito da una scarica di mitraglieri che arrivavano dal cielo. Il tram era costituito da tre – quattro vagoni carichi di civili in viaggio per lo più per lavoro o in visita ai parenti e quello che subì era un attacco mirato come spesso accadeva in quel periodo, allorquando le nostre zone erano ancora sotto la giurisdizione della Repubblica di Salò e gli alleati attuavano spesso queste controffensive mirate a diffondere il terrore nella popolazione e spingerla alla ribellione.

«Stavo con il naso appiccicato al finestrino e ricordo la campagna che scorreva davanti ai miei occhi che, improvvisamente, furono attirati da qualcosa che per un bambino era meraviglioso. Mamma guarda l’aeroplano esclamai» racconta Luciani nel salotto della sua bella casa castiglionese dove risiede ormai da anni «e da quel momento si scatenò l’inferno. [...] «Noi fummo molto fortunati» continua Luciani «restammo illesi. Mia madre ci proibì di parlare di quel drammatico evento e io dimenticai fino all’età di 13 anni, quando, improvvisamente, mi ricomparvero alla mente dei flash di aerei e spari. Parlandone in famiglia la verità riemerse come un fiume.»


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