Lo zio Rock si racconta: la storia mai scritta di Pedrini
Parlare di Omar Pedrini senza partire dalla città natale è impossibile. Ed è proprio a Montichiari, davanti a un calice del suo vino preferito, il Lambrusco, che Omar ci racconta di sè, prima, durante e dopo la musica, sua fedele compagna di vita.
Cosa ti ha dato Brescia e in che modo ha inciso su tutto il resto?
«Brescia è la città dove sono nato, dove sono cresciuto e dove per la prima volta mi sono avvicinato alla musica. E’ al liceo classico di piazzale Arnaldo che ho conosciuto quelli che poi sono diventati i miei “colleghi”. Posso dire che i “Timoria”, così come li avete conosciuti, sono nati lì, tra le mura e banchi di quell’istituto. Era il primo giorno di scuola, ai tempi gli alunni venivano fatti sedere in ordine alfabetico, io mi ritrovai a fianco ad un certo Carlo Alberto Pellegrini. “Tu cosa fai, cosa ti piace?” - gli domandai - “mi piace la musica e suono- rispose lui”. Ovviamente fu amore a prima vista». Possiamo dire che lì è nato tutto, prima i “Sigma Six”, diventati poi “Precius Time” e anni dopo, “Timoria”, ma tutto partì da lì». Brescia con tutta la sua provincia, rimane comunque casa mia, è qui che ho ancora molti affetti ed è in questi paesi di provincia, come Montichiari, Calcinato, Urago, che la mia famiglia ha preso forma e io stesso insieme a loro. Mio padre vive ancora in zona, sul lago di Garda, a San Felice e quando posso torno a Brescia sempre carico di buone emozioni»...
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