Sette befane e befani di quest’inizio 2017

Sette befane e befani di quest’inizio 2017
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Il 2017 è appena iniziato ma già ha fatto in tempo a regalarci una bella serie di befane e di befani. Di personaggi che hanno parlato a sproposito, di bluffatori e di vanitosi. Hanno a volte delle caratteristiche distintive somatiche, ad esempio capelli un po’ trasandati. Oppure caratteristiche comportamentali: ad esempio dicono sempre una parola di troppo.

 Antonio Campo Dall’Orto

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Anche per la capigliatura potrebbe essere lui il “befano” dell’anno. Ha iniziato il 2017 incassando una clamorosa bocciatura dal suo cda (quello della Rai) per il piano che avrebbe dovuto rivoluzionare l’informazione presentato dal suo prescelto Carlo Verdelli. Forse invece di mandare allo sbaraglio l’ex direttore della Gazzetta avrebbe dovuto tastare il terreno e magari mediare. Invece è andato allo scontro frontale e ne è uscito a dir poco spettinatissimo.

 Denis Verdini

Altra capigliatura befanesca, la sua. Aveva l’aria da padrone del palazzo, pensando di tenere in pugno le sorti del Governo con il manipolo dei suoi deputati e senatori. In realtà s’è trovato ai margini e sbugiardato anche dall’annuale classifica di Openpolis sull’operatività degli eletti: in tre anni e dieci mesi ha presentato zero disegni di legge, ne ha cofirmati quattro, è intervenuto due volte. Lontani i tempi in cui poteva vantarsi così: «In realtà ero importatore di carni. Ma l’espressione in politica mi si attaglia: nelle liste qualcuno entra e a qualcuno devi tagliare la testa».

 Stefano Gabbana

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Qualche giorno fa ha postato sul suo profilo Instagram la foto di Melania, moglie di Donald Trump, con indosso un tubino nero firmato Dolce & Gabbana: «Grazie Melania Trump», ha scritto lo stilista. La first lady per la festa di Capodanno a Palm Beach, in Florida si era infatti presentata con un tubino nero da cocktail impreziosito da due nastri gioiello sulle spalline, realizzato dal duo creativo. Gabbana se ne è vantato ma non ha valutato bene le reazioni: l’America ricca e liberal (quella dei suoi clienti) è tutta clintoniana.

 Arisa

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I capelli ce li ha corti, ma la lingua è davvero un po’ troppo lunga. Ha finito il 2016 in stato di scarsa lucidità come giurata di XFactor, dopo aver perso subito i suoi candidati per strada. Ha cominciato il 2017 nella stessa situazione confusionale facendo dichiarazioni d’amore a Fedez, altro giurato (suo nemico giurato), il quale da poco ha iniziato una storia d’amore appassionatissima con Chiara Ferragni, regina fashion dei social.

 Luca Cordero di Montezemolo

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Non vanno bene le cose in Alitalia, società in cui lui occupa la poltrona di presidente. Anzi vanno molto male, nonostante l’arrivo del socio arabo. Ma lui non si scompone, e non scompone neppure la sua capigliatura fascinosa. Come prima dichiarazione dell’anno rassicura tutti che di dimissioni non se ne parla. Le banche non sono tanto d’accordo, vista l’esposizione debitoria della compagnia di Stato (o meglio, romana). Per altro tra le altre poltrone che occupa c’è anche quella di vicepresidente di Unicredit, una delle maggiori banche creditrici. Merita una calza piena di carbone

 Virginia Raggi

Roma: comitato Virginia Raggi

Lei in realtà parla pochissimo e ha pochissime occasioni per vantarsi di cose fatte. Le piace però accucciarsi sui tetti di Roma a mangiar spuntini (nel suo caso quello del Campidoglio); ha lunghi capelli neri che risentono della sua vita piena di affanni e passata a rincorrere i presunti amici a 5 stelle. È una befana molto dimessa, a cui manca anche una scopa per pulire finalmente la città che governa.

 Beppe Grillo

Lui è il “befanone” del 2017. Il grande bluffatore che dice una cosa e il giorno dopo si rimangia tutto, sostenendo che nessuno ha capito quel che ha detto. Si diverte a strapazzare la classe politica e poi trasmette il suo messaggio di fine anno da Malindi, cioè dalla tana invernale di tanti socialisti e craxiani della prima Repubblica.

(dal sito di Bergamopost, testata giornalistica del nostro gruppo editoriale D-Media Group)


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