Avevano rubato una preziosa campana in bronzo, nei guai padre e figlio

L'avevano sepolta dal 2003 nel cortile di un'officina meccanica.

Avevano rubato una preziosa campana in bronzo, nei guai padre e figlio
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Era stata rubata dalla parrocchia di Angolo Terme, in Valcamonica, il 17 febbraio 2003, la campana in bronzo ritrovata in questi giorni dai Carabinieri di Artogne.

La campana, di grande valore, è risalente al 1830; era stata sepolta in cortile.

Il furto e il ritrovamento

I militari, nella giornata di ieri, hanno fatto accesso per un controllo amministrativo, al quale ha fatto seguito una perquisizione presso un’officina meccanica di Artogne. La campana era stata seppellita nel giardino esterno del capannone: a finire nei guai sono
stati il titolare 53enne dell’attività e il figlio 28enne.

La loro spiegazione

Ai Carabinieri  hanno raccontato di aver acquistato la campana, per poche centinaia di euro, da un soggetto a loro sconosciuto che gli aveva proposto la vendita. Il clamore suscitato dal furto e i timori di essere scoperti li avevano convinti a nascondere la campana nel terreno.

Lanciarazzi e articoli d'epoca

All’interno della loro officina i carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio bazar di articoli militari d’epoca, con la presenza anche di armi inertizzate, risalenti alle due guerre mondiali. Tra questi oggetti da collezione era però presente anche una pistola lanciarazzi,
considerata arma comune da sparo e dunque illegalmente detenuta.

Campana restituita, padre e figlio denunciati

Per i due uomini la vicenda si è conclusa in nottata con una denuncia in stato di libertà per ricettazione e detenzione abusiva di arma.

La campana in bronzo, le cui ricerche non erano mai state interrotte dai Carabinieri della bassa valle, è stata restituita al parroco della parrocchia dei Santi Nazzaro e Celso di Angolo Terme.

 

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