"Basta Veleni" risponde alle minacce di A2A

"Basta Veleni" risponde alle minacce di A2A
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Le 60 associazioni ambientaliste bresciane di "Basta Veleni" rispondono alle minacce di A2A e chiedono ai sindaci azionisti di intervenire.

"Con riferimento alla comunicazione dell’ufficio stampa di A2A, il tavolo Basta Veleni comunica quanto segue.
 Si esprime totale solidarietà a Marino Ruzzenenti, a fronte di una reazione scomposta dell’ufficio stampa di A2A nel quale si minaccia di ricorrere alle vie legali nei confronti di chi farebbe, a loro dire,  affermazioni non veritiere  o che possano ledere l’immagine aziendale;

 Si chiede all’amministrazione del Comune di Brescia e di Milano se non ritengano doveroso un intervento sulla direzione dell’azienda che, in passato, si è mai sognata di minacciare associazioni e comitati contravvenendo anche al suo codice etico,  nemmeno nei periodi più difficili di confronto con le associazioni ambientaliste, quando, ad esempio, fecero chiudere dal Tar l’inceneritore per un mese nel 2000,  o lo fecero condannare dalla Corte di giustizia Ue per mancata Via della Terza linea nel 2007.  

 Riteniamo che l’immagine di A2A sia meglio tutelata da politiche aziendali orientate alla prevenzione, riduzione e riciclaggio dei rifiuti, e alla diffusione delle buone prassi sul risparmio energetico e all’uso dell’energia solare, invece che da un piano industriale che prevede 500 milioni di euro di investimenti in nuove discariche ed inceneritori, e poche briciole per il resto;

Ruzzenenti ha posto l’attenzione su questioni scottanti, che ribadiamo per la loro importanza:
1. né l’azienda né il sindaco di Brescia si sono dissociati dal progetto, in compartecipazione con il gruppo di Manlio Cerroni,  di possibile discarica in Provincia di Mantova, a pochi km da Montichiari; stiamo ancora attendendo questo segnale se è vero che non si intende più investire sulle discariche;

2. Gli investimenti nella riqualificazione dell’inceneritore di Brescia non hanno garantito comunque le performance di quello di Milano; a Brescia si è preferito “sperimentare” una nuova tecnologia che ha dato risultati decisamente inferiori rispetto ai sistemi SCR DENOX adottati a Milano e altrove che garantiscono, questi ultimi, meno emissioni e di conseguenza minor impatto sull'ambiente e sulla salute;

3. L’amministrazione ha sprecato un'altra occasione in occasione dell’incarico di studio delle alternative all’inceneritore, per confrontarsi con l’ambientalismo bresciano, e  operare indipendentemente da A2A; poteva fare una gara, invece ha fatto un affidamento diretto a due professori, uno dei quali è da 15 anni membro di commissioni di collaudo di inceneritori, l’altro per anni ha tenuto nei suoi corsi lezioni sull’inceneritore di Brescia. Perché non ha dato spazio ad altri due esperti indipendenti, ad esempio società ESCO, qualificate nella progettazione sostenibile di una città? 

    
Anche per questo il Tavolo Basta Veleni chiede ad A2A un confronto pubblico sia sui dati delle emissioni dei suoi impianti, sia sulle sue politiche nella gestione dei rifiuti e dell’energia.

Nel frattempo il Tavolo Basta Veleni attende da tre mesi la risposta scritta del Sindaco ai quesiti posti in occasione di un’assemblea pubblica in Loggia, e da due mesi attende la documentazione richiesta per sviluppare una progetto alternativo, che partendo dalla chiusura di una linea dell’inceneritore avvii un percorso virtuoso di transizione energetica per la nostra città che ne riduca in misura significativa i livelli di inquinamento".
 
 


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