Mensa Lodi: bambini stranieri tornano a mangiare dopo colletta
Nei giorni scorsi avevano pranzato su un tavolo a parte con cibo portato da casa.
Mensa Lodi: i bambini extracomunitari, da oggi, sono potuti tornare in mensa dopo che i giorni scorsi avevano pranzato su un tavolo a parte con cibo portato da casa. Insomma svolta nella polemica che ormai ha assunto una valenza nazionale.
Mensa Lodi: svolta
Da oggi a Lodi tornano in mensa i bambini extracomunitari che nei giorni scorsi avevano pranzato su un tavolo a parte con cibo portato da casa. Il Coordinamento Uguali Doveri ha contattato le famiglie che denunciano l’impossibilità o la difficoltà ad accedere alle agevolazioni, spiegando che quando ci sarà da pagare, loro potranno saldare al costo ridotto. La differenza la metterà lo stesso Coordinamento grazie agli oltre 60 mila euro avuti in donazione in una raccolta fondi.
Il Coordinamento Uguali Doveri
Il Coordinamento Uguali Doveri, è un gruppo che unisce cittadini lodigiani, cittadini stranieri, rappresentanti di partiti politici, liste civiche, gruppi consiliari di opposizione e attivisti nato proprio con l’intento di aiutare attivamente gli stranieri esclusi dalle agevolazioni scolastiche su decisione della Giunta Casanova.
Contro le decisioni del sindaco si era schierata compatta anche tutta l’opposizione lodigiana: dal Pd a Lodi Civica.
A favore del Sindaco
La Casanova, dal canto suo, ha deciso di tirare dritto per la propria strada, potendo vantare fra i sostenitori della sua linea anche il vicepremier Matteo Salvini, che in una nota aveva dichiarato:
“Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera. Il fatto che qualcuno, certamente non i bambini ma i genitori, che potrebbe pagare ritiene di non doverlo fare, rappresenta un insulto a genitori italiani e stranieri, che invece pagano quello che devono”.
La retromarcia di Salvini
Non è stato invece del medesimo avviso il vicepremier pentastellato Luigi di Maio che ha invece assunto una posizione differente dicendo che “I bambini non si toccano”. A questo punto anche Salvini ha ritrattato dicendo che “se gli stranieri non riescono a fornire documentazione del loro paese d’origine, il Comune si fiderà della buonafede.”
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Il regolamento
Già, perché tutto è partito da lì: da un’applicazione del regolamento che richiede la fornitura di una documentazione atta a certificare il proprio reddito e il proprio patrimonio. Una regola valida per tutti, italiani e non italiani.
Alcuni extracomunitari hanno lamentato la difficoltà nel reperire le informazioni nei loro Paesi d’origine spesso non informatizzati e, a metà settembre, avevano manifestato sotto Palazzo Broletto. La vicenda, passata alla ribalta della stampa e della politica nazionale, ha visto una bacchettata da parte del sindaco di Mantova Mattia Palazzi ma anche un’incursione di Striscia la Notizia.