LAUREA: 5 tesi su argomenti assurdi

LAUREA: 5 tesi su argomenti assurdi
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Quando si dice cercate di non essere banali nelle tesi. Se c’è chi non ne può più delle solite tesi sulla Seconda Guerra Mondiale o sull’economia dei Paesi in via di sviluppo, non può non apprezzare la creatività di alcuni studenti e delle tesi alternative di cui ogni tanto si sente parlare. Per chi ama oscillare sul confine tra elasticità intellettuale e demenzialità, per chi la notte prima degli esami sa che il giorno dopo o sarà promosso a pieni voti o sarà cacciato a pedate, senza vie di mezzo, abbiamo raccolto alcune tesi, di maturità e di laurea, di studenti che sono stati, quantomeno, molto coraggiosi. E senz’altro molto bravi.

1) Tesi di laurea in Teologia su Ligabue

«Nessuno si rivolge al cielo come lui», dice Lorenzo, studente di Teologia all’Università di Bologna, parlando di Luciano Ligabue. Il cantautore di Correggio, in effetti, ha un rapporto speciale con la fede. Dice di credere in un dio che «non ha la barba bianca», e in molte canzoni si rivolge a lui come a un amico, un «compagno di bar»: «Ho il frigo vuoto, ma voglio parlare, perciò paghi te», o ancora: «Che tu sia un angelo od un diavolo ho tre domande per te: chi prende l’Inter? Dove mi porti? E poi dì, soprattutto, perché?» in Hai un momento, Dio? di Buon Compleanno Elvis (album del 1995), ma anche «chissà se in cielo passano gli Who, chissà che nome d’arte avrà il Dj» in Chissà se in cielo passano gli Who, di Fuori Come Va? (2002). L’ispirazione è venuta da uno studente della scuola media in cui Lorenzo ha fatto supplenza di religione per un mese, che diceva di ascoltare Ligabue perché «è uno serio». Il cantautore ha dato il suo contributo alla tesi, rispondendo a Lorenzo «con grande disponibilità», nonostante fosse in tour.

 

2) La lista del sesso

Educazione oltre l’aula: eccellere in senso orizzontale nell’ambito accademico. Dietro a questo complesso titolo, altro non si nasconde se non una scrupolosa analisi delle prestazioni sessuali di 13 atleti con cui la studentessa, Karen Owen, ha consumato rapporti durante i suoi anni di campus universitario. I fattori che la ragazza ha preso in esame sono la misura del pene, l’aggressività durante il rapporto, le tendenze maschiliste, l’atleticità, la durata dei rapporti, la scioltezza nell’uso di accenti sexy o turpiloquio. Le 13 inconsapevoli cavie sono state ringraziate nelle 42 pagine di tesi della ragazza, che ne ha pubblicato generalità e fotografie, rendendole di dominio pubblico in tutto il campus e su tutto il web. Anche per questo la tesi non è stata colta nel suo lato scientifico ed è stata soprannominata volgarmente “Fuck List”, “lista del sesso”.

 3) Tesi di maturità su petaloso

Direttamente da Nembro, si ritaglia uno spazio in questa speciale classifica anche Beatrice, studentessa di liceo linguistico che ha scelto come argomento della sua tesina di maturità il celeberrimo caso (più mediatico che linguistico) di petaloso, neologismo attestato per la prima volta a uno scolaro elementare, Matteo, e che l’Accademia della Crusca ha accettato (la parola rispettava le regole di formazione aggettivale della lingua italiana), suscitando grande clamore. La ragazza ha chiesto aiuto a L’Eco di Bergamo per contattare il piccolo Matteo. La ricerca è stata premiata con un 100 e lode all’Esame di Stato, e la ragazza ha colto l’occasione per ringraziare L’Eco e il piccolo Matteo per il prezioso contributo.

4) Tesi su Harry Potter

Ormai un grande classico, la tesi ispirata al mondo del maghetto più amato di sempre. Tra parallelismi tra Voldemort e Hitler, tra “babbani” ed ebrei dell’olocausto, tra mangiamorte ed SS, ma anche paragoni tra l’universo di Hogwarts e 1984 di Orwell, sui significati nascosti che potrebbero avere i vari dolciumi di Mielandia (negozio di dolci preferito di Harry e i suoi amici) e l’analisi di presunti riferimenti a tradizioni celtiche nella stesura dei sette romanzi sono state scritte centinaia di pagine di tesi di laurea e di maturità.

 5) Tesi di laurea su Paris Hilton

Nina Senicar, nota showgirl serba, si è laureata con 108/110 in Economia e Management alla Bocconi di Milano. Da buona showgirl, ha pensato di “alzare lo share” e stupire la commissione con un vero e proprio coup de théâtre: una tesi su Paris Hilton, la famosa ereditiera americana. La Senicar ha dichiarato in un’intervista, con autoironia, che la laurea in Economia le serve per «sculettare in TV». Ma la serba, classe 1985, è tutt’altro che stupida: consapevole di essere famosa per lo più grazie ai suoi siparietti hot, risponde: «Sono performance necessarie per fare spettacolo in prima serata: quello è il ruolo che indosso». Ognuno è imprenditore di se stesso. Anche Nina Senicar e Paris Hilton.


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