Jennifer Boldini, dall’Oscar fino alla Nazionale
Un talento da Oscar e cinque mesi di fuoco e fiamme per dimostrarlo, ancora una volta. E' salita sul palco anche lei, Jennifer Boldini, palleggiatrice classe 1999, in occasione della cerimonia di consegna degli Oscar dello sport bresciano, andata in scena lo scorso venerdì. Un premio forse inaspettato, ma che mette in luce a pieno quali prospettive accompagnino la giovane all'interno della propria carriera sportiva, destinata a sbocciare come quei fiori di campo che aspettano, in fondo, solo la primavera. Mantovana di nascita, ma monteclarense d'adozione, Boldini ha disputato quest'anno importanti spezzoni di partita con la maglia della Metalleghe Montichiari, concludendo prematuramente la stagione in virtù dell'amara retrocessione, ma da cui ha saputo trarre vantaggi, consigli, e soprattutto un'esperienza inestimabile che ora si porterà appresso nelle fasi regionali (e nazionali?) del campionato Under 18, pronta a disputare con la maglia della Foppapedretti Bergamo, prima di volare assieme alle proprie compagne della Nazionale ai campionati europei Under 20, in programma in Messico tra giugno e agosto. Un doppio impegno, quello con Foppa e Italia, che terrà severamente impegnata la palleggiatrice nei prossimi mesi in attesa di conoscere il destino del proprio cartellino, anche se i primi rumors la vedono come perfetta «seconda» di Leo Lo Bianco il prossimo anno, sempre in maglia Foppa, visto il probabile mancato rinnovo di Eva Mori, classe 1996 e attuale riserva. Altri scenari vedono Lo Bianco, anch'essa in scadenza, lontano da Bergamo in mancanza di un progetto vincente, ma anche in questo caso il ruolo di Boldini potrebbe sposare alla perfezione quello di riserva della nuova palleggiatrice, con l'interessamento della piazza orobica per Alessia Orro che fa sognare ai tifosi rossoblù un tandem di palleggiatrici dal tricolore nelle vene.
Jennifer, un Oscar dello sport a soli diciotto anni. Emozioni a parte, te lo aspettavi?
«Assolutamente no. E' stata una sorpresa che mi ha fatto infinito piacere, difatti ero super emozionata sul palco, ma è stato bellissimo riceverlo».
Un Oscar quasi «sulla fiducia», ora, dopo un anno di transizione, devi dimostrare tutto il tuo talento.
«Sì, ora devo dimostrare di meritarmelo. Non è stata un'annata facile, ma guardando in positivo penso che l'unica rivincita che posso prendermi su questa retrocessione è mettere in pratica nei prossimi mesi tutto quello che ho imparato qui a Montichiari».
Come esordio assoluto nella massima serie hai avuto la sfortuna di capitare in maglia Metalleghe in una stagione veramente maledetta. Come l'hai vissuta?
«Per me il semplice fatto di potermi allenare con giocatrici che hanno fatto la storia del volley come Simona Gioli e Jelena Nikolic, per dirne un paio, è stato come vivere un sogno da occhi aperti. Ogni pallone giocato era un pizzico di esperienza in più che mettevo nel mio repertorio e spero ora di saper sfruttare tutto questo».
Nonostante la retrocessione, il gruppo non è mai venuto a mancare, forse a rendere ancora più amara quella vittoria di Monza vissuta davanti ai maxi-schermi.
«Il gruppo è rimasto molto unito e questo è stato grande motivo d'orgoglio per tutte noi. Come han detto in tanti non è una retrocessione maturata all'ultima giornata, ma il finale è stato davvero crudele. E' mancato il lieto fine».
La tua vera stagione, almeno in ambito giovanile, inizia ora: prima l'Under 18 e poi il mondiale Under 20. Sei pronta?
«Pronta e carica, assolutamente. Si apre un periodo di fuoco per me, prima con le giovanili della Foppapedretti e poi, se tutto va come deve, in maglia nazionale, che potrei addirittura vestire due volte: Under 20 e Under 23, ma per quest'ultima non dipende completamente dalle mie prestazioni».
Dopo un inverno quasi riposante, ora ricomincia il tour-de-force tra allenamenti e gare ufficiali.
«A differenza degli altri anni, quest'inverno è stato davvero riposante. Non dovermi spostare da Montichiari a Bergamo ogni due giorni mi ha permesso di ricaricare le energie e prepararmi al meglio a questa fase di stagione. Con l'Under 18 della Foppa puntiamo a conquistare il titolo regionale e poi giocarcela nella fase nazionale (anche se molto dipenderà dai sorteggi, ndr): l'obiettivo è questo e spero di poterlo portare avanti il più a lungo possibile».
Poi si aprirà la parentesi con la Nazionale.
«A luglio c'è il mondiale Under 20 e sono emozionata solo al pensiero. Con la squadra c'è un bellissimo affiatamento e sono convinta che possiamo andare lontani. Discorso simile per l'Under 23, anche se la mia convocazione in quella squadra dipende da tante situazioni e per pensarci è ancora presto».
Il futuro di Jennifer Boldini?
«Non ne ho idea. Il mio cartellino è in mano a Bergamo, con cui dovrò valutare insieme il da farsi, ma per parlare di qualsiasi cosa è ancora presto. E poi sono convinta che lo saprete prima voi di me».
Qualsiasi cosa riserverà il futuro a questa giovane, che diventi davvero la vice di Leo Lo Bianco o che finisca nuovamente in prestito da qualche parte d'Italia, il talento paga sempre. E con quell'Oscar in cameretta, Jennifer Boldini non può far altro che sorridere al proprio destino.