«Adoro il contatto con le persone »

«Adoro il contatto con le persone »
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Una vita passata crescendo, anno dopo anno, sempre dietro il bancone di un bar. «Prima per necessità, poi per passione». E’ la vita di Serenella Pagani, proprietaria dello «Snack Bar Papagal» di Calcinatello, in Piazzetta Europa. «Ho iniziato a fare questo lavoro a 16 anni, ora ne ho 38 e non lo lascerei mai.» 

Il tipico lavoro che a 16 anni fai finché ne hai bisogno, pensando che durerà una stagione e poi volterai pagina. Ma con il tempo il lavoro è diventato passione, e la passione è cresciuta. «Mi è piaciuto subito il contatto con la gente, parlare con i clienti, stare tutto il giorno con le persone. Mi piace avere questo tipo di relazione, e l’opportunità che solo fare la barista mi può dare. Così è diventata una passione». Dopo sei anni come dipendente Serenella ha preso coraggio e ha fatto il salto, acquistando il bar e prendendolo in gestione con l’aiuto del marito.

«Sono undici anni che ho in gestione il Papagal, ed è lì che ho fatto la maggior parte di esperienza». Il bar si chiama «Papagal» dall’unione dei cognomi delle ex ragazze che lo avevano in gestione, ma Serenella ha deciso di non cambiarlo anche dopo averlo preso lei: «Possiamo fare un gioco simile con il cognome mio e di mio marito, il nome ci sta comunque». Nonostante l’aspetto che ricorda quasi i vecchi pub irlandesi, con tanto di imponente bancone di legno, Serenella cerca di mantenere sempre aggiornato il suo bar, al passo con i tempi e le ultime innovazioni nel mondo dei barman, ultimamente sempre più di moda. «Io ho due figli, anche grazie a loro e alla loro conoscenza di internet cerco sempre di tenermi aggiornata. Cerco le ultime novità, le mode, ecc. Sono un’autodidatta». 

Che spesso si traduce in cappuccini fatti ad arte con ghirigori e scritte con la schiuma del latte, e l’ultimo abbinamento in voga per il cocktail perfetto. «Il lavoro in se stesso è bellissimo, non c’è nessun aspetto negativo che mi venga in mente» continua Serenella. «Non solo il continuo contatto con la gente, perché sì possono capitare piccoli screzi ma ognuno ha la sua testa ed il mondo è bello per questo. E poi adoro poter offrire un buon caffè, un buon cocktail. Mi piace dare alle persone cose buone». Se messa alle strette, trova un’unica pecca a questo lavoro che la tiene fin da ragazza dietro il bancone: «La crisi. Sembra un cliché ma la crisi c’è, ed è diventato difficile gestire un bar di questi tempi. Solo questo. Tutto il resto per me è ancora una favola bellissima».


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