Lorenzo Pelizzari, ginnasta contro i pregiudizi ora sogna la serie B
Tenacia, costanza e spirito di sacrificio, sono qualità richieste da ogni sport. E la ginnastica artistica non è da meno. Il 16enne Lorenzo Pelizzari ne è la prova vivente. Da piccolo era sempre in movimento, instancabile, una molla, «bastava che i miei parenti mi perdessero un attimo di vista - ha raccontato - che mi trovavano appeso ad un albero».
L’approdo all’Arpa di Calvisano, quando frequentava la seconda elementare, è stato quindi naturale anche se «per i primi anni non riuscivo a fare molto, ero abbastanza cicciottello». Difficoltà, pericolo e tensione sono all’ordine del giorno. Ma la sua determinazione, unita al supporto della mamma, Michela Ronchi, e del papà Daniele Pelizzari, sono stati fondamentali. Anche quando, all’inizio, gli amici, ancora piccoli, non si sono risparmiati le prese in giro. Ma Lorenzo, con suoi calli sulle mani e il fisico sempre più atletico ha proseguito il suo percorso a testa alta, facendo superare lo stereotipo che la ginnastica artistica sia la danza, invitando chi mettesse in dubbio la virilità della ginnastica artistica a partecipare ad un allenamento. Tra questi l’amico Leonardo Ruggenenti ha accettato l’invito ed è stato suo compagno di squadra per anni. Verticali, addominali, flessioni, trazioni per potenziare ogni muscolo, è partito tutto così. Gli allenamenti per Lorenzo sono un vero toccasana:
«Scarico lo stress - ha spiegato - dopo gli allenamenti mi passa tutto, mal di testa, mal di pancia e anche il raffreddore. Da piccolo ero sempre irrequieto e lo sport mi è servito molto per imparare regole e concentrazione che dovevo poi mettere in pratica durante le gare». «La ginnastica artistica gli ha fatto bene - ha commentato la mamma - mi ricordo come era vivace prima». Da allora di cose ne sono cambiate tante, da quando in terza elementare ha dovuto rinunciare alla sua prima esibizione. A soli 10 anni il primo approdo ai campionati nazionali cimentandosi nella sbarra, l’anno successivo si è laureato campione regionale e poi nazionale. Diversi i titoli collezionati nella sua carriera sportiva, nelle gare gpt ha sempre raggiunto il podio.
Nel 2011 la squadra «Arpa Calvisano» ha ricevuto invece il premio Galà. Campione regionale nel 2015 per ogni attrezzo con cui si è presentato da gennaio 2017 ha intrapreso una nuova strada. Da quest’anno gareggia in serie D con l’«Artistica Brescia» e si allena a Flero in una palestra unicamente maschile con allenatori altamente specializzati. Chiara la scelta di puntare in alto, provare a salire di livello e di entrare, in ottobre, nella serie B, livello a cui già alcuni dei suoi compagni di squadra appartengono. Per questo sta facendo diversi sacrifici, a partire dagli allenamenti, a Flero, quattro giorni a settimana, dalle 15 alle 18.30, un sacrificio sempre condiviso con i genitori che lo accompagnano e lo spronano sempre ad ambire al meglio. Per questo ha anche deciso di cambiare indirizzo di studi, dal liceo scientifico alla ragioneria, al «Capirola» di Leno.
Ma anche l’impegno negli studi rimane alto, da quest’anno ha ottenuto la concessione di poter pranzare durante la pausa delle 12, quando ha gli allenamenti alle 15. Molto pragmatico e modesto Lorenzo non si dilunga in fantasticherie, ma rimane con i piedi ben ancorati a terra. Ma qualche sogno nel cassetto ce l’ha. «Con la ginnastica vorrei andare avanti fin dove arrivo dando del mio meglio - ha spiegato l’atleta proiettato al prossimo traguardo, quello della serie B - vorrei entrare nell’Aeronautica, magari come ginnasta. La serie B è ora il primo importante passo che mi potrà aprire la strada ad altre squadre». Un approdo, quello all’«Artistica Brescia» che lo ha messo di fronte ad una difficile sfida, in primis con se stesso. Si è dovuto confrontare con le sue ambizioni, gli obiettivi da raggiungere e il livello dei suoi compagni di squadra diventati per lui un prezioso supporto, oltre che la sua seconda famiglia.