I cimeli di Isidoro raccontano la storia delle ferrovie

I cimeli di Isidoro raccontano la storia delle ferrovie
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Quando l’ambiente di lavoro non è solo un luogo dove trascorrere la propria quotidianità per 33 anni, ma quello in cui trovare ogni giorno stimoli per mantenere indissolubile quel cordone ombelicale che ci tiene legati alle nostre tradizioni, alla storia e al passato dei nostri padri.

Chiamarlo solo lavoro quello come ferroviere per Isidoro Galuppini è riduttivo. Una vera e propria passione che dalla pensione nel ‘98, gli ha permesso di circondarsi di cimeli storici che tanti gli invidiano. Nato a Visano, nel 1965 all’età di 18 anni Galuppini scalò la scala gerarchica lavorativa, da ausiliario a capostazione sulla linea ferroviaria Brescia Parma nelle stazioni di Visano, Calvisano, San Zeno e Torrile. Assunse poi la qualifica di dirigente in movimento. Grande amante di tutti quei cimeli storici che fecero della ferrovia un'istituzione italiana, Galuppini ha assistito al passaggio dalla documentazione cartacea a quella digitale senza mai perdere quell’attrazione, quasi fanciullesca, verso tutte quelle reliquie che dettarono cambiamenti epocali nel mondo delle ferrovie. Bandiere, riviste di servizio, lampade a petrolio, gli stessi biglietti scritti a inchiostro dal capostazione e tutta quell’oggettistica che arredava e rendeva funzionali stazioni, locomotive e vagoni.

Non fa nulla se passasse fra le sue mani o dovesse cercarlo in mercatini dell’antiquariato. La passione per la storia e per le tradizioni del passato viene condivisa anche dalla moglie Lucia Ferrari che ha concentrato la sua collezione su lampade domestiche, macchine per cucire, piccoli e ormai introvabili giochi e tutto ciò che caratterizzava la vita quotidiana del secolo scorso. Ma ciò che rimane la più grande trovata è un plastico che raffigura proprio la stazione di Visano nei minimi particolari. Loro stessi l’hanno realizzato e lo animano nelle diverse diverse giornate di «Ferroviere per un giorno» rivolte agli studenti delle scuole dell’Infanzia della zona, tra cui non poteva mancare Visano. Isidoro e Lucia insieme alle insegnanti hanno poi accompagnato i curiosi bambini nell’esperienza di viaggio proprio sul treno. «E’ stato un vero successo - ha commentato Galuppini - tanto che sono state queste esperienze a richiedere altri progetti».

Ogni oggetto, anche il più piccolo, racconta la storia delle ferrovie italiane, da quando nel 1905 lo Stato le raggruppò sotto la dicitura di «Ferrovie dello Stato», ma ancora di più la storia della ferrovia del paese. La stazione, costruita nel 1893, venne bombardata a fine ’43 in quanto dotata di un elemento essenziale per il funzionamento delle locomotive a vapore della linea: il distributore d’acqua. Sul finire del 1998 Isidoro concluse il suo percorso lavorativo con la pensione, in seguito a diversi riconoscimenti tra cui quello di «benemerito della rotaia» ricevuto dopo 25 anni di servizio, quando ormai tutta la documentazione riguardante l’attività giornaliera e quella amministrativa delle ferrovie era già digitalizzata. In lui è rimasto quell’interesse, quella voglia di approfondire tutto ciò che profumasse di storia affinché mai se ne perdesse il ricordo e la prova concreta. Ha lavorato dal ‘65 interrompendo la sua carriera solo a causa della leva militare, nel ‘67: prima il corso da sottufficiale a Roma nel «genio pionieri» e poi il «genio ferrovieri» in provincia di Bologna.

«Ricordo i tempi in cui per i ferrovieri esisteva la “provvida” - ha spiegato Galuppini - in cui vi era la vendita convenzionale ai soli ferrovieri di generi di prima necessità alimentare distribuita anche in contenitori marchiati F.S.». La stessa oggettistica che fece nascere in lui la voglia di avere tra le sue mani ogni cimelio riportanti il simbolo FS. La passione per le ferrovie non era nuova in famiglia: «Mio nonno Gianbattista Ferrari era già ferroviere a Brescia negli anni ‘20. - Ha spiegato Galuppini - Io fui assunto invece in seguito a un praticantato di due o tre mesi fatto prima dei 18 anni per imparare tutto quanto concerne la gestione dell'attività ferroviaria e poi tramite concorsi pubblici». Da ex capostazione è stato punto di riferimento prima per i vari problemi di esercizio e lo è tuttora nella ricerca di un passato recente che non torna più, ma che ha avuto la fortuna di toccare con mano.


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