Castel Goffredo è pronta per «Flora et Labora»
E’ iniziato il conto alla rovescia per l’evento primaverile più atteso da tutti i castellani e non solo: la marcia di avvicinamento ad «Aroma di Flora et Labora» è cominciato e per prepararsi al meglio per quest’occasione noi di Montichiari Week vi proporremo ogni settimana il tema degli espositori che si presenteranno sabato 13 e domenica 14 maggio alla più grande mostra mercato di piante aromatiche. Giunta alla sua terza edizione, questa mostra, negli passati ha portato nel centro di Castel Goffredo un totale di quasi 10mila visitatori arrivati da tutta la Lombardia per godersi i profumi, i sapori, le arti e i mestieri di questa irripetibile due giorni di colori e festa.
Sarà il Parco La Fontanella ad ospitare gli oltre 80 espositori, di cui 13 castellani, dell’evento e questa settimana siamo andati a intervistare uno di loro per capire cosa potremo aspettarci per l’imminente edizione del 2017. Coordinatore di una delle delegazioni che si presenteranno è Massimo Pederzani, dell’Ordine degli Architetti PCC di Mantova:« Noi siamo in sei, io ed altri 5 colleghi, e facciamo parte della delegazione dell’Alto Mantovano.
Questa mostra è un’occasione unica per mostrare al pubblico delle tematiche che passerebbero altrimenti inosservate nella nostra frenesia quotidiana. E’ un modo per fermarsi ad ammirare ciò che abbiamo attorno, con uno sguardo più indagatore e meno distratto». Per questa edizione Massimo e i suoi colleghi hanno pensato al tema più variopinto che ci sia in natura: « L’esposizione e l’incontro avranno come protagoniste le farfalle. Il tema delle farfalle e, in particolare, quello del baco da seta, che saranno trattati dai relatori della delegazione nel corso dell’incontro, sono strettamente legati al territorio di Castel Goffredo e più in generale all’Alto Mantovano, dove la bachicoltura ha costituito una delle fonti di reddito più importanti dalla seconda metà del Settecento al primo Novecento. Gli stessi temi, hanno un fascino ed un interesse davvero singolare: questo perché l’immagine e il significato simbolico della farfalla, ha ispirato tutte le diverse forme d’arte, sia in occidente che in oriente, dai tempi remoti fino ai nostri giorni.
Tra le forme d’arte ispirate, è naturalmente compresa l’architettura che, in diversi casi, si è rivolta all’immagine della farfalla per trovare una felice sintesi del rapporto tra il luogo dell’edificazione, con le forme e i materiali del manufatto da insediare». Non solo la superficie dello splendido animale, dunque, ma anche la sua profonda essenza ispiratrice nel corso dei secoli. Ma non è finita qui:« Grazie al sostegno di alcuni sponsor – spiega l’architetto – avremo anche uno spazio dimostrativo che abbiamo chiamato “Il giardino delle farfalle”: dimostreremo che con l’ausilio di essenze floreali è possibile, anche in ambito urbano, contribuire al ripopolamento delle diverse specie di farfalle, soprattutto quelle autoctone, realizzando un futuro più eco sostenibile e vicino all’umana sensibilità».
Estetica, utilità e storia si uniranno nell’esposizione della delegazione dell’Ordine degli Architetti PCC di Mantova: intrattenimento assicurato sia per gli esperti del settore che per chi volesse soltanto godersi uno spettacolo di colori.