Una famiglia numerosa quella dei Cuomo, pizzaioli nel bresciano e politici negli Stati Uniti. E, come accade per la maggior parte delle famiglie, i cui membri, sempre più sparsi in Italia e nel mondo, si riabbracciano in occasione delle festività anche Claudio Cuomo ha voluto unirsi allo zio in un abbraccio spirituale. A due anni dalla scomparsa dell’ex governatore dello Stato di New York Mario Cuomo, avvenuta l’1 gennaio 2015, i ricordi dell’ultimo incontro con la famiglia italiana riaffiorano nella mente dei nipoti. Celebre politico, ma anche uomo dai grandi valori, Cuomo era nato nel Queens, ma ha sempre rivendicato le sue origini italiane, in particolare salernitane, il padre Andrea di Nocera Superiore, la madre Immacolata di Tramonti, di cui ne fece vanto proprio in occasione della sua campagna elettorale che lo ha portato ad essere esponente di punta del Partito Democratico e governatore per ben tre volte dal 1983 al 1994. Uomo di sinistra in anni di destra, Cuomo ha contribuito a definire e difendere la corrente più di sinistra del partito, dando voce ai valori del progressismo liberale.
Ed è con un misto di commozione e rimpianto che il signor Claudio, ora pizzaiolo a «La Pergola» di Ghedi e prima alla «Santa Lucia», rispolvera i momenti legati all’ultima visita a Tramonti dello zio d’America nel 1992. Claudio insieme a Mario, gestore de «La voce del mare» a Castenedolo, avevano partecipato all’emozionante, quanto breve, ritrovo di famiglia. Prima un mazzo di fiori alla vecchia casa della madre, nella frazione di Cesarano, poco distante da Tramonti, e poi l’incontro con i familiari rimasti in Italia assediati dai flash dei giornalisti e dalla calca dei tanti curiosi. «Gli unici Cuomo di Tramonti siamo rimasti noi» così ha esordito il governatore riempendo di orgoglio tutta la famiglia. Un vanto, ma anche una reale constatazione da parte di chi si è costruito da solo, con impegno e costanza, la propria carriera.
Cuomo conseguì il titolo di bachelor a New York nel 1953 e la laurea in legge alla St. John’s University nel 1956. Ma bisognerà aspettare gli anni ‘70 per iniziare a sentire il suo nome di bocca in bocca, quando cominciò a rappresentare legalmente alcuni cittadini residenti nella zona di Forest Hills (zona abitata da persone con alto reddito, famosa per ospitare i tornei degli US Open di tennis), che si opponevano alla costruzione di un massiccio complesso di edilizia popolare nel vicinato e che diede il la all’inizio della sua carriera politica che lo portò a un passo dalla candidatura alla Casa Bianca ben due volte, oltre ad essere grande amico di Bill Clinton. «C’era confusione e una calca indescrivibile – ha ricordato Claudio – decine di giornalisti e fotografi che ci pressavano da ogni parte. Eravamo stati chiamati dal sindaco di Tramonti, quando siamo arrivati Mario era attorniato da una schiera di guardie del corpo, non ci conosceva, e abbiamo dovuto mostrare i nostri documenti. Ci siamo sentiti emozionati dalle sue parole. Rimarrà per sempre un ricordo indimenticabile e una grande emozione». In quell’occasione era stata la moglie Matilda Raffa, a sua volta cugina della mamma di Claudio e Guido, Carolina Interato a fare da portavoce al marito che si era descritto a pieno titolo come «figlio di questa terra di Tramonti».
«La prossima volta sarò tutto per voi»: la promessa strappata di vedersi presto, magari per una bella cena, è però caduta nel vuoto a causa dei suoi impegni politici. «Da parte mia – ha aggiunto Guido – gli ho comunicato che intendevo averlo mio ospite a Castenedolo», una proposta accettata con un sorriso, uno «yes» e un abbraccio da parte dello zio. L’altro fratello, Raffaele, che gestiva la «Scogliera» a Ponte San Marco aveva ideato proprio una specie di corporazione della pizza destinata a riunire tutti i pizzaioli originari di Tramonti disseminati da un capo all’altro del pianeta. La prima tessera onoraria andò proprio allo zio d’America che ha tenuto alto il nome dei Tramonti anche oltreoceano. Ricordi preziosi di quello zio, mito e icona di intelligenza e successo per tutti i nipoti, e di cui conservano preziosa memoria.