Cementificio: vince la dismissione riconversione

Sono stati 880 i voti favorevoli alla riconversione/dismissione, 98 le persone che hanno votato contro, una la scheda nulla e 6 le bianche. Su 1871 aventi diritto, però, 886 persone non hanno votato.

Cementificio: vince la dismissione riconversione

Anche se al referendum di Tavernola ha vinto la dismissione/riconversione gli astenuti sono stanti in tanti.

Fra i 1871 aventi diritto al voto si sono recate alle urne 985 persone. Fra queste 880 hanno votati “Sì”.

Tantissimi gli astenuti

Ieri 1871 tavernolesi sono stati chiamati a votare per la dismissione/riconversione dell’impianto che si affaccia sulla riva bergamasca del Sebino. Ma, con sorpresa o forse no, dei cittadini aventi diritto solo il 50% si è recato a votare.

La consultazione si è chiusa con una lampante vittoria del “Sì”.

I risultati

Sono stati 880 i voti favorevoli alla riconversione/dismissione, 98 le persone che hanno votato contro, una la scheda nulla e 6 le bianche. Su 1871 aventi diritto, però, 886 persone non hanno votato.

Che si sia trattato di un’astensione per disinteresse? Strano, visto che il binomio “cementificio-inceneritore di rifiuti” è da anni (dal referendum del 2007) uno dei principali argomenti di discussione sia in Comune che nelle case dei cittadini. Sta di fatto che carta, e numeri, cantano.

Posizioni opposte

Amministrazione e minoranza battono il ferro finché è caldo: i primi esultano per i “tanti Sì”, l’opposizione invece fa altri calcoli, perché “tra chi non ha votato e chi ha votato No o si è astenuto… la vittoria è del cementificio che gongola”.

E il G16 e gli altri Comuni del Sebino cosa ne pensano? In che direzione si agirà, ora che l’Amministrazione, tanti o pochi i votanti, ha “ricevuto il mandato dai suoi cittadini e ne conosce il volere”?

Il servizio completo sul numero di Chiariweek in edicola venerdì 25 maggio.