Ahmed, pizzaiolo con un sogno

Ahmed, pizzaiolo con un sogno
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Si dice che il primo amore non si scorda mai, ma è così anche per la pizza. Amore, passione per il proprio lavoro e tanto impegno, gli ingredienti fondamentali per il piatto italiano più conosciuto, mangiato e imitato in tutto il mondo. La prima pizza di Ahmed Shehab El Din, ora pizzaiolo della pizzeria «Arcobaleno» di Visano, risale al 1994 quando, dopo una laurea in economia e commercio, il giovane ha deciso di lasciare l'Egitto per cercare fortuna a Brescia.

«Il mio primo lavoro – ha spiegato Ahmed - è stato come aiuto cuoco alla trattoria " Al Ciospo” in via San Zeno, uno dei due proprietari era un ex insegnante elementare e grazie al suo aiuto dopo 4 mesi sapevo l'italiano, ho subito imparato che la cucina era dietro una porta di vetro così che tutti i clienti potessero vedere cosa succedeva dentro». Ogni domenica prendeva il pullman per raggiungere Zanengo, un paesino sperduto nella campagna cremonese, dove lo zio aveva una pizzeria. La passione qui non sarebbe bastata se non fosse subentrata la costante voglia di imparare e migliorarsi che caratterizza il quotidiano di Ahmed. Solo materie prime accuratamente scelte da rifornitori di fiducia quelle che Ahmed usa nelle sue creazioni. A partire dalla farina 00 canadese macinata dal mulino Mangeri della vicina Isorella, ingrediente fondamentale insieme al buon olio extra vergine d’oliva per una lievitazione ottimale, almeno di 72 ore, grazie alla combinazione con il lievito di birra. Una ricetta perfezionata in ben 22 anni di esperienza. Per esaltare una base del genere bastano condimenti semplici e genuini, come la mozzarella fresca fiordilatte, verdure grigliate, brie, hemmental, Grana padano e gorgonzola delle valli bresciane o bergamasche.

Il risultato della magia è una pizza sottile con il bordo croccante. «Non serve una scuola apposita – ha spiegato – ma il gusto. Il segreto è la combinazione tra gli ingredienti, ricordandosi che il piatto si mangia prima con gli occhi e poi con il naso, la presentazione è importantissima». Dalla sua prima pizza ad oggi tante cose sono cambiate, tanti ostacoli sul suo percorso non gli hanno mai tolto la voglia di rimettersi in gioco. Dopo un anno e due mesi alla Tessival, nel 2006 la chiusura della fabbrica ha messo in seria difficoltà Ahmed e la moglie Ornella Castignini che avevano avuto il piccolo Fawzy da soli sei mesi. E’ stata proprio la crisi a far tornare l’uomo alle proprie origini lavorative: prima con la pizzeria «Pizzangolo» con sede a Ghedi e a Viadana di Calvisano fino al 2005. Poi il lavoro sempre come pizzaiolo alla pizzeria «Lago Solitudo» di Calvisano. «E’ stato qui che ho conosciuto due colleghi di Visano che mi hanno nominato questo paese che non avrei mai pensato esistesse» così come è stato amore a prima vista con i proprietari dell’ampio locale in via IV Novembre che ora lo ospita. Qui Ahmed ha accettato la sfida per far decollare la pizzeria che prima aveva già sopportato, come trattoria, pub e bar alcune gestioni fallimentari. E ce l’ha fatta.

Il 30 gennaio 2014 l’inaugurazione della pizzeria «Arcobaleno», nome scelto dal piccolo Fawzy, con una filosofia semplice, ma vincente: «Chi mangia la mia pizza deve saziarsi - ha spiegato Ahmed – la pizza deve essere un pasto completo, anche perché al giorno d’oggi anche l’euro conta – lo sa bene lui che dell’economicità ne ha fatto filo conduttore della sua proposta – la capacità di spendere è ormai cambiata e, a meno di una rivoluzione economica, non credo che la situazione possa cambiare». Ciò che più apprezzano i clienti, che accorrono anche da Isorella e Acquafredda, oltre la digeribilità dell’impasto, la ricchezza del condimento e la qualità dei prodotti. «Abbinando qualità a quantità le persone si fidelizzano», complice anche la sua disponibilità a scambiare qualche parola e il sorriso sempre smagliante che fa da biglietto da visita per chi varchi l’uscio. Per sua volontà infatti Ahmed ha voluto rivolgere il suo banco di lavoro, posizionato dietro una parete di vetro, proprio verso la porta. «E’ troppo bello stare in mezzo alla gente – ha spiegato – in questa posizione tutti possono guardare come e cosa faccio, se sto davanti alla gente trasmetto trasparenza e mostro la pulizia; - suo altro pallino – con il mangiare della gente non si scherza. Far da mangiare per me è una passione, anche a casa, ho imparato tutto da mia mamma, ora anche mia moglie ha imparato da me ed è diventata bravissima». E per il futuro? Ahmed ha un sogno nel cassetto che potrebbe rivoluzionare il mondo del lavoro: «Sogno una pizzeria fast food, dove non si paga il coperto, ma si mangia in un clima conviviale e casalingo anche in grandi tavolate».


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