Nella mattinata del 5 giugno 2017, i Carabinieri del mantovano hanno festeggiato i 203 anni di storia all’intero del cortile d’onore della Caserma “Trotti”. La solenne giornata si è sviluppata su due importanti momenti, densi di significato morale ed etico.
In particolare, poco prima della celebrazione in via Chiassi, il Comandante Provinciale, il Prefetto, il Sindaco ed il Presidente dell’ANC della locale Sezione hanno deposto una corona al monumento dedicato al Vice Brigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, nella omonima piazza.
Successivamente, nella storica “Caserma Trotti”, ove schierata una Compagnia di formazione, al comando del Maggiore Simone TONI, ed alla presenza delle massime Autorità politiche, civili, militari e degli esponenti del mondo dell’economia, del lavoro, della cultura e della stampa, ha avuto luogo la cerimonia, in cui sono state consegnate alcune ricompense ai militari e reparti della provincia, che si sono particolarmente distinti nei compiti istituzionali.
Il Comandante Provinciale, nella circostanza, ha tenuto un suo intervento sintetizzando i risultati di contrasto apportati dall’Arma dei Carabinieri in provincia e richiamando inoltre i valori morali e di legalità, che da sempre caratterizzano l’operato dell’Istituzione.
All’importante cerimonia hanno partecipato diverse autorità e tutti i 68 Sindaci della provincia, a testimonianza del forte legame tra l’Arma e i Comuni, in particolare, il Prefetto di Mantova, Dott.ssa Carla CINCARILLI, il Sindaco di Mantova, Mattia PALAZZI, il Presidente della Provincia di Mantova, Beniamino MORSELLI, il Presidente del Tribunale, Dott. Luciano ALFANI, il Procuratore della Repubblica, Dott.ssa Manuela FASOLATO, con moltissimi magistrati, il Questore di Mantova, dott. Salvatore PAGLIAZZO BONANNO, tutti i Vertici Provinciali delle Forze di Polizia, alcuni parlamentari nazionali e regionali, una folta rappresentanza degli appartenenti alle Associazioni Nazionali Carabinieri ricadenti nel territorio con i labari ed i loro presidenti, numerosi familiari dei Carabinieri ed alcuni parenti di caduti.
All’anniversario hanno preso parte anche molti alunni delle Scuole Medie e Superiori di Mantova, Castiglione delle Stiviere, Porto Mantovano nonché di Bozzolo e nel corso della manifestazione la studentessa Giulia CASILLI della Scuola Media di Bozzolo ha recitato un passo scritto dal Sacerdote di Bozzolo, Don Primo Mazzolari, dal titolo “ il nostro impegno”.
IlComandante Provinciale, nel suo intervento, ha dato il benvenuto agli ospiti citando le parole del Santo Padre, Papa Francesco, “I Carabinieri della gente”, sottolineando, inoltre, come “i suoi Carabinieri, là dove c’è bisogno, nei giorni di dolore e sofferenza, si vedono presenti per assistere, dare sicurezza, fornire protezione, anche se solo con una semplice parola di conforto”.
La ricorrenza è stata anche l’occasione per fare una breve riflessione operativa su quanto è stato sinora fatto e su cosa si dovrà ancora fare sul territorio.
L’alto Ufficiale, nel corso del suo discorso, ha ribadito che “siamo di fronte a molteplici scenari criminali e le nostre terre non sono più isole tranquille come un tempo, ma ciò non deve incrinare il nostro ardire, anzi noi Carabinieri, proprio a queste complesse sfide, ancoriamo la nostra forza morale e fisica per affrontare e superare i cimenti”. Per dare forza a queste parole, il Colonnello Federici ha voluto prendere a esempio una riflessione del giudice Rosario LIVATINO, ucciso dalla mafia nel 1990: “nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti ma credibili”.
E conseguentemente alle parole di Levatino, nella sua prolusione, l’Ufficiale ha voluto ricordare quanto “sia importante preservare la società e le Istituzioni dall’illegalità diffusa, quale la corruzione”, asserendo che “si può avversare il batterio della criminalità con il sillogismo della legalità, così spiegandolo: “laddove c’è più credibilità vi è meno corruzione e, pertanto, si avrà più fiducia nelle istituzioni e meno reati grazie all’incremento delle denunce che, sicuramente, riusciranno a spezzare tante catene facendo ottenere più libertà per i cittadini”.
Il Comandante Provinciale si è soffermato sulle iniziative in atto, quale quella denominata “servizio di ascolto/ascoltiamoci”, definendola come “una vera e propria onda di legalità, che ha coinvolto ben 3500 persone del mantovano”.
Nell’analizzare i dati statistici, ha evidenziato “il calo dei reati frutto del lavoro di squadra con le altre Forze di Polizia nonché ha sottolineato come le 4400 persone complessivamente poste, o in stato di arresto o a piede libero,a disposizione della locale Procura, guidata dalla Dottoressa FASOLATO, siano il risultato della stretta sinergia con la Magistratura”.
Una particolare riflessione è stata destinata dall’Ufficiale al delicato tema dell‘ndrangheta nel mantovano ed ha asserito che “ndrangheta è una parola che non dobbiamo avere paura di pronunciare” poiché, “con la consapevolezza della sua presenza, e non con il suo negazionismo, la si combatte” e “non deve essere una provincia sorda bensì d’esempio per i giovani”.
Il profondo e sentito discorso ha avuto culmine con la citazione di alcune parole di Don Primo Mazzolari, nelle quali il Colonnello Federici ha intravisto, nel leggerle, molte affinità intellettive con i valori, l’essere e l’incedere di un Carabiniere. A riguardo, l’Ufficiale ha letto un passo scritto del sacerdote di Bozzolo dal titolo “il nostro impegno”, che recita “…il mondo si muove se noi ci muoviamo; si muta se ci mutiamo; e si fa nuovo se alcuno si fa nuova creatura, imbarbarisce se scateniamo la belva che è in ognuno di noi. La primavera incomincia col primo fiore, la notte con la prima stella, il fiume con la prima goccia d’acqua…!”.
Il Col. Federici chiosa il suo discorso affermando che “gli emozionanti insegnamenti di Mazzolari trovano la massima sintesi sia nei carabinieri in congedo che nei vari atti di valore di tanti colleghi, servitori della patria, trai quali molti caduti nel compimento del loro dovere”, a cui, al termine discorso, è stato riservato, tra gli applausi, un minuto di raccoglimento e ricco di spiritualità.
La suggestiva ricorrenza si è conclusa con un sentito plauso dei circa settecento ospiti, tra cui molti giovani studenti.