L’anima celeste dello scrittore Mauro Mondinelli

L’anima celeste dello scrittore Mauro Mondinelli

S’intitola “Anima Celeste” la raccolta di struggenti poesie, presentata sabato 3 giugno nella suggestiva location della Pieve di San Pancrazio firmata da Mauro Mondinelli, il poeta disabile che scrive col piede sinistro e dedicata all’amatissima madre Caterina, mancata nel 2014 per un male incurabile.

E’ proprio Caterina l’angelo cantato in ogni verso del libro, che mette in luce non solo il grande amore di un figlio per sua madre ma la straordinaria energia di un uomo che non si è fatto abbattere alle enormi difficoltà che la vita gli ha posto davanti ma, con straordinaria forza, ha affrontato l’esistenza con ironia e poesia.

Chi avvicina Mauro, chi ha la fortuna di poterlo consocere scopre un’anima gioiosa che la malattia non è risucita a piegare anzi che, attraverso la scrittura, è capace di volare in alto e di raggiungere quelle vette che il corpo gli ha impedito di percorrere. Nato a Montichiari il 7 febbraio del 1962 è afffetto da tetraparesi spastica da cerebropatia neonatale, Mauro Mondinelli scrive da quando era giovanissimo, da prima con la mano destra (la sinistra gli è sempre risultata incontrollabile) e in seguito, con l’ausilio del solo piede sinistro, unico arto che possa ancora muovere.

A 7 anni ha cominciato a frequentare la scuola speciale “Centro Spastici” per poi passare, a 25, all’Istituto Nikolajewka di Mompiano. Ha lavorato per un po’ di tempo presso il centro Raphael, il comune e la biblioteca come aiuto archivista e fino ai 18anni riusciva ancora a camminare ma l’evoluzione della malattina non gli ha lasciato scampo e oggi ha dovuto abbandonare praticamente ogni attività proprio a causa di problemi fisici; la scrittura resta il solo mondo che riesce ancora a coltivare.

“Ho cominciato a scrivere all’età di 25 anni” ci confessa via internet, mezzo attraverso il quale è molto attivo “per puro caso, in realtà. All’inizio usavo la mano desta, ero parecchio lento ma risucivo comunque a destreggiarmici facilmente, poi, quando anche questa mi ha abbandonato, ho inventato una nuova strategia: usare il piede sinistro. Sulla tastiera posiziono un ausilio in plastica con dei buchi e con una sorta di bastoncino pigio i tasti. La parola per me è sempre stata qualcosa di molto difficile da addomesticare, ho sempre paralto con grande difficoltà mentre la scrittura è il mio pianeta preferito, la mia salvezza, la navicella verso un mondo incantato. Le mie prime poesie sono andate perdute, ma, da quando ero poco più che adolescente, non ho mai smesso di scriverne, anche se a periodi alterni e alcuni sono state anche musicate da un mio caro amico e presentate in alcuni concerti, una grande gioia davvero. La parola scritta mi aiuta come sfogo nei momenti di tristezza e di rabbia. Quello che scrivo, però, non voglio che resti qualcosa di solo mio, voglio che si possa espandere nel mondo, ecco perchè l’idea del libro per il quale voglio ringraziare il caro amico Maresciallo Alfonso Turchetti e il Club 124 Ali per la vita che mi supportano e aiutano in queste attività. Le poesie contenute nel libro hanno temi diversi da quelle più personali, ai riferimenti a fatti di cornaca o storici: tutto ciò che mi colpisce, infatti, lo trasforma in poesia. La figura di mia madre, ovviamente, è prevalente: senza di lei non avrei ispirazione, a lei devo tutto, con lei condividevo la vita fatta di poche parole ma di fatti concreti, nessuna donna al mondo è paragonabile a lei. Il dolore della sua assenza è straziante, la sua mancanza qualcosa che non si può colmare ma la sento ancora vicina, nel profondo del mio cuore e mi da tanta forza per affrontare la vita che amo in tutte le sue sfaccettature”.

La presentazione del libro di Mauro Mondinelli è stata accompagnata da un suggestivo concerto di musica classica nel quale si sono esibite quattro spendide signore della musica e del bel canto: Adriana Naccari, Chiara Picchi, Samanta Tisi e Silvia Polise. Il concerto, organizzato dal Club Frecce Tricolori e dal suo presidente Maresciallo Alfonso Turchetti, ha avuto lo scopo benefico di raccogliere fondi per i progetti del missionario Francesco Castoro, che, con grande generosità, si è stretto al petto Mauro Mondinelli e lo ha supportato nella presentazione del suo toccante libro di versi.