dal consiglio comunale

Cinema Marconi, il Ministero delle Infrastrutture chiede indietro i 120mila euro

Il Cinema Teatro Marconi di Calcinato, al centro della richiesta di restituzione dei fondi ministeriali.

Cinema Marconi, il Ministero delle Infrastrutture chiede indietro i 120mila euro

Seduta densa quella del Consiglio comunale di Calcinato, segnata da inaspettati momenti di sintonia.  Il punto che ha dominato la discussione è stato quello relativo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha avviato la procedura per la restituzione dei 120mila euro già erogati per gli interventi al Cinema Teatro Marconi. Il problema nasce dal secondo SAL: il MIT avrebbe contestato la rendicontazione “a corpo” prevista dal contratto, chiedendo invece una rendicontazione analitica con dettagli su ore-lavoro, materiali e costi puntuali. Una modifica ritenuta dal Comune difficilmente applicabile a lavori impostati, a suo tempo, con criteri diversi. Sconcertante anche la tempistica: fondi erogati a luglio, contestazione e richiesta di rimborso già ad ottobre. L’assessore Fabio Quinzani ha riferito di aver inviato una richiesta di proroga con documentazione integrativa, ma senza certezze sull’esito. La somma è intanto stata accantonata nel bilancio. Preoccupazione anche dalla minoranza, con la capogruppo Nicoletta Maestri che ha ricordato un precedente simile, quando fu necessario recarsi a Roma per evitare il rimborso. La sindaca Corsini ha parlato di «quadro grave» e di possibili «verifiche puntuali» qualora la proroga venisse negata.

 Bilancio tra prudenza e criticità: variazioni, accantonamenti e tensioni

La serata si era aperta con la presentazione della VII variazione di bilancio da parte del vicesindaco Alessandro Moratti Freschi: un’operazione definita necessaria per evitare l’esercizio provvisorio. Nel documento compaiono maggiori oneri di personale, accantonamenti per accertamenti IMU, spese in aumento per impianti sportivi e dotazioni informatiche, oltre ai 220mila euro legati al caso Marconi.La minoranza ha chiesto chiarimenti sulle entrate extratributarie e sui rischi legati ai crediti incerti, ma ha scelto l’astensione riconoscendo la solidità tecnica della manovra. Tornano invece i contrasti sui tre debiti fuori bilancio: due per cause legali (Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche e TAR su una richiesta di accesso agli atti), uno per interventi urgenti su impianti idrosanitari comunali. La minoranza ha parlato di «mancanza di programmazione», mentre la sindaca ha ribadito la criticità ereditata sugli impianti.

Piano sociale 2025–2027: unanimità e clima insolitamente disteso

Inaspettatamente più sereno il clima sul nuovo Piano socio-assistenziale 2025–2027, illustrato dall’assessora Elena Ringhini. Il documento introduce un tavolo permanente con la Casa di Riposo, potenzia il coordinamento interno, istituisce un nuovo Sportello Casa, una figura di “amministratore sociale” per criticità condominiali e un sistema di rendicontazione più rigoroso. Sorprendente l’apertura della minoranza: Maestri ha parlato di «scelte condivisibili», mentre l’ex assessore Ponzoni ha espresso «apprezzamento sincero» per l’impianto tecnico e la visione rinnovata del settore sociale. Il Piano è stato approvato all’unanimità, evento non scontato in un contesto politico solitamente molto polarizzato.