E’ una comunità silenziosa, piegata dal dolore, ferita da una scomparsa che nessuno immaginava, quella di Pralboino che mercoledì ha dato il suo ultimo saluto a Valeria Molinari che a soli 35 anni è venuta a mancare improvvisamente.
Una colonna portante dell’oratorio
Una comunità composta e attonita che incredula ha appreso la notizia nei giorni scorsi, ha cercato una ragione senza avere risposta, ha dimostrato affetto alla famiglia e si è unita nel ricordo di Valeria, conosciuta da tutti per il suo grande impegno in oratorio e per la vita parrocchiale. Una presenza costante, fin da piccola, insieme alla mamma Stefania, colonna portante dell’oratorio, a tutte le iniziative e gli eventi, con impegno e determinazione, fantasia e allegria. Valeria faceva parte del coro parrocchiale, del gruppo del Musical, era spesso dietro al bancone del bar, quando arrivava Santa Lucia, a Natale, per la Strapralboino. Impegno che aveva continuato a potare avanti nonostante la malattia che da qualche tempo la accompagnava, fino a qualche giorno fa quando le sue condizioni si sono repentinamente aggravate, nonostante la corsa in ospedale in eliambulanza, per Valeria non c’è stato nulla da fare e la notizia della sua morte all’alba ha scosso la comunità.
Le esequie
Un dolore che ha portato l’Amministrazione a proclamare il lutto cittadino in segno di vicinanza e riconoscenza per quanto fatto da Valeria per Pralboino, con la presenza del gonfalone e delle bandiere segnate a lutto. Incessante il via vai alla camera ardente allestita alla casa funeraria, decine i messaggi di cordoglio e di affetto, i ricordi che in questi giorni hanno tratteggiato la figura di Valeria e hanno cercato di lenire il dolore immenso del marito Giuseppe, della mamma Stefania del papà Andrea, del fratello Francesco, dei nonni e di tutti i parenti.
“C’è una grande pena nei nostri cuori, la morte di Valeria ci ha fatto male, molto male e il male fa soffrire – ha detto don Giancarlo Zavaglio nella sua omelia – La sofferenza è nel cuore di questa comunità parrocchiale ed in me. Siamo qui per pregare, non per parlare. In circostanze come queste nessuno ha voglia di parlare perché non si trovano le parole e non serve ascoltare parole. A voi mi accosto con rispetto, con ammirazione, a voi genitori che avete dato una testimonianza che vale molto di più di tante prediche e di tanti consigli. Di fronte al mistero di questa morte anche noi, come le donne che andarono quella mattina al sepolcro, siamo disorientati e vorremmo trovare una risposta al pensiero insistente che dal giorno della morte di Valeria, avvenuta lunedì scorso, abita il nostro cuore e la nostra mente: “Perché? Perché, Signore, hai permesso che la vita di Valeria si spezzasse? Di fronte a questa domanda umanamente lecita e comprensibile non c’è che il silenzio. Il silenzio di ognuno di noi di fronte al mistero della vita e della morte. Siamo qui per affermare, pur tra le lacrime, ma con la forza della fede, che Valeria sta nel cuore di Dio. E questo ci conforta e ci incoraggia. L’intensità delle emozioni, i sentimenti più profondi, la memoria che abbiamo di lei sono sostenuti dalla certezza che lei non è svanita nelle ombre della morte. La vita è un dono di Dio. A Lui appartiene l’ora e la modalità della nostra morte”.
Il Parroco ha ricordato la figura della giovane impegnata nelle mille iniziative dell’oratorio davanti alla chiesa gremita per il suo ultimo viaggio nella sua bara intarsiata di fiori rosa.
“Valeria era amica di molti. E noi la ricordiamo così: generosa e appassionata – ha proseguito don Zavaglio – Le iniziative dell’oratorio le viveva in prima persona e senza risparmio. Ha donato tempo e fatica, fantasia, entusiasmo e tenacia per realizzare tanti eventi. Ognuno di noi custodisce in cuore una parola, un incontro, un dialogo, un’ammirazione, e questo costituisce il patrimonio che lei ci consegna oggi in questa celebrazione del suo congedo. Ma io vorrei raccogliere da lei anche un’altra eredità: guardo insieme con voi l’Oratorio, perché forti della testimonianza di Valeria possiamo continuare il cammino credendo in quello che lei ha creduto, per edificare una casa di tutti dalla quale la luce e la gioia del Vangelo possano raggiungere “quelli di dentro” e “quelli di fuori” e affascinali per una vita bella e buona. Mentre le diciamo “arrivederci, cara Valeria”, mi piace immaginarla tranquillamente seduta sulle panchine non più del nostro oratorio, ma del giardino di Dio che pensa ancora a noi. Chiedi per noi il desiderio e l’impegno a costruire relazioni solidali, capaci di riempire i nostri cuori della gioia dell’incontro e della premura verso l’altro, di cui – oggi – c’è tanto bisogno e che tu sei stata testimone”.
Una cerimonia mesta e silenziosa che si è conclusa con la tumulazione al camposanto e il dolore nel cuore dei tanti presenti che l’anno ricordata per il suo essere un’anima bella.
“La vita non ti prepara ai colpi che arrivano senza preavviso e scuotono le tue fondamenta, non ti insegna a dire addio quando non vuoi, a lasciare andare chi ami….E tu rimani lì, inerme, svuotato da tutto, e a chiederti perché???? Ancora una volta la nostra comunità è stata duramente colpita. E ancora una volta ci troviamo a fare i conti con quelle notizie che non si possono accettare, non si vogliono accettare, perché sono come una lama che ti lacera l’anima. Perché sopravvivere ad un figlio, è contro natura. Ciao piccola grande Valeria, ora vola in alto, oltre il dolore, oltre la paura. Mentre noi ci stringiamo in un grande abbraccio attorno alla tua famiglia – e ancora – Grazie Valeria per tutto il bene che hai dato, per il tempo che hai speso per la comunità, per la parrocchia, per l’oratorio. Grazie per lo sguardo premuroso che hai sempre avuto verso i bambini. Il bene non muore mai. Aiutaci da lassù. Valeria non smetterò mai di ringraziarti per l’amore che hai sempre dato, la gentilezza e la premura che hai avuto sempre verso gli altri. Noi non ti dimenticheremo mai e continueremo a pensarti e cercarti nella preghiera. Staremo vicini alla tua famiglia. Un abbraccio che arrivi sin lassù dove adesso riposi con gli angeli”.