Sessant’anni di ricerca e innovazione al servizio della persona. L’IRCCS Maugeri Lumezzane, in collaborazione con l’IRCCS Maugeri Castel Goffredo, ha ospitato la terza tappa del “Tour 60 anni Maugeri”, il percorso che attraversa le sedi italiane della Fondazione Salvatore Maugeri per raccontare la storia di un’eccellenza che ha contribuito a trasformare la medicina riabilitativa italiana.
Nata a Pavia nel 1965 per volontà del professor Salvatore Maugeri, la Fondazione ha saputo evolversi senza mai perdere la propria identità, portando avanti un modello di sanità fondato su ricerca scientifica, etica e umanità.

L’eredità di un visionario
Il moderatore Fabio Mazzeo ha ricordato come il sogno di Maugeri “Non solo si è realizzato, ma continua a vivere da sessant’anni, evolvendosi insieme alla società”.
Un sogno nato nel dopoguerra, in un’Italia che aveva urgente bisogno di salute e speranza, quando Salvatore Maugeri -uomo di scienza e di profonda ispirazione cristiana- immaginò una medicina che unisse competenza e solidarietà. Il suo approccio, centrato sulla prevenzione e sulla dignità del lavoratore, anticipò di tredici anni la nascita del Servizio Sanitario Nazionale, aprendo la strada alla medicina riabilitativa moderna.

Luca Damiani: “Ricerca e innovazione per altri sessant’anni”
“Il nostro compito è rinnovare ogni giorno l’eredità del professor Maugeri”, ha dichiarato Luca Damiani, presidente della Fondazione e presidente esecutivo di ICS Maugeri S.p.A. Società Benefit.
“Lavoriamo per il 95% con il sistema sanitario pubblico: siamo nati prima del SSN e ne rappresentiamo una costola. Le difficoltà non mancano, ma continueremo a innovare e a investire nella ricerca, nelle tecnologie e nel capitale umano, perché solo così potremo scrivere i prossimi sessant’anni di storia.”
Damiani ha annunciato nuovi progetti di sviluppo, tra cui il potenziamento dei programmi di teleriabilitazione e assistenza domiciliare HomeCare, un nuovo reparto dedicato ai disturbi dello spettro autistico e il rafforzamento delle collaborazioni scientifiche con i principali centri di ricerca nazionali.
Chiara Maugeri: “Celebriamo i legami che hanno generato valore”
La vicepresidente Chiara Maugeri, nipote del fondatore, ha posto l’accento sull’importanza dei rapporti umani e professionali che hanno costruito la storia della Fondazione: “Celebriamo non solo i risultati, ma i legami che li hanno resi possibili. In questi sessant’anni abbiamo intrecciato rapporti di fiducia, amicizia e collaborazione che sono diventati il motore del nostro successo.”
Ricordando il periodo della pandemia, ha aggiunto: “In quindici giorni siamo passati da istituto riabilitativo a ospedale Covid. Mettersi a disposizione di chi ha più bisogno, prima ancora che qualcuno lo chieda, fa parte del nostro DNA.”
Giacomo Corica: “Restituire dignità attraverso la ricerca”
Alla guida sia dell’IRCCS Maugeri Lumezzane sia dell’IRCCS Maugeri Castel Goffredo, il direttore Giacomo Corica ha ricordato la doppia vocazione delle strutture: clinica e scientifica.
“Oltre alla riabilitazione, la nostra missione è restituire dignità. Un conto è sopravvivere, un altro è tornare a vivere – ha spiegato – La ricerca è lo strumento che ci permette di tradurre questa missione in pratica quotidiana.”
Sotto la sua direzione, gli Istituti di Lumezzane e Castel Goffredo oltre a prendersi in carico della cronicità pneumologica, cardiologica e delle patologie neuromotorie, hanno consolidato progetti di studio su Parkinson e malattie croniche, integrando tecnologia e umanità: robotica, sensoristica e realtà virtuale applicate alla riabilitazione, per offrire percorsi sempre più personalizzati dove persone si prendono cura di persone.
Le istituzioni e il territorio
L’importanza del modello Maugeri è stata sottolineata anche dalla consigliera regionale Claudia Carzeri, che ha definito la Fondazione “Un esempio virtuoso di integrazione tra pubblico e privato, capace di garantire un autentico servizio pubblico”.
Parole di gratitudine sono arrivate dai sindaci Josef Facchini di Lumezzane e Alfredo Posenato di Castel Goffredo, che hanno lodato la professionalità e l’impegno degli operatori: “Non è un traguardo, ma una tappa di un cammino fatto di dedizione e passione”, ha detto Posenato.
La sanità che cambia
Il direttore sanitario centrale Maria Gigliola Rosignoli ha ricordato che “La sanità di oggi non può più lavorare come trent’anni fa. Le persone da curare sono cambiate, le risorse si sono ridotte e la tecnologia impone nuovi modelli. Per questo Maugeri continua a essere artefice di ricerca e innovazione organizzativa, credendo nel valore del capitale umano”.
Un concetto condiviso dalla dottoressa Simonetta Scalvini, che ha illustrato i risultati del progetto HomeCare, primo modello lombardo di teleriabilitazione cardiologica tariffato dalla Regione: un esempio concreto di ricerca che diventa servizio.
Un futuro di scienza e speranza
Non è mancato il messaggio di monsignor Leonardo Farina, vicario episcopale della Diocesi di Brescia: “Questo è un luogo di missione e di speranza. Maugeri è stato un profeta e un costruttore: il suo sogno continua ogni volta che una persona ritrova dignità e autonomia.”
Sessanta ore di consulti gratuiti
Per celebrare l’anniversario, la Fondazione ha annunciato 60 ore di consulti gratuiti negli Istituti Maugeri d’Italia a partire dal 2026, un gesto simbolico che unisce il valore della cura alla vocazione originaria della ricerca scientifica.
Sessant’anni dopo, la storia di Maugeri resta un faro di scienza e umanità che guarda avanti, fedele alla sua missione: “Curare la persona, non solo la malattia.”
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La vicepresidente Chiara Maugeri
Il presidente Luca Damiani
Monsignor Farina
Claudia Carzeri
Il sindaco Josef Facchini
Il sindaco Alfredo Posenato
Angela Bellani
Giacomo Corica
Gigliola Risognoli
Antonio Spanevello