Il punto

Nestlé: 16.000 licenziamenti nel mondo, la situazione nel nostro territorio

Il colosso svizzero opera in Italia da oltre 100 anni

Nestlé: 16.000 licenziamenti nel mondo, la situazione nel nostro territorio

Nestlé ha annunciato 16mila licenziamenti nel mondo nei prossimi due anni: qual è  la situazione nel nostro territorio?

Il colosso svizzero proprietario di oltre 2mila marchi tra i quali Nespresso, KitKat, Perrier, S. Pellegrino e Purina ha annunciato un piano di riduzione del personale che porterà al taglio di circa 16mila posti di lavoro a livello globale nei prossimi due anni. Una decisione che è stata comunicata in occasione della pubblicazione dei conti dei primi nove mesi del 2025. Come riportato dal nostro portale nazionale NewsPrima si tratta di una strategia di “adattamento ai nuovi scenari di mercato” e di riduzione dei costi operativi in un contesto economico internazionale complesso.

 

In Italia

Il gruppo Nestlé opera in Italia da oltre 100 anni dove conta circa 4.600 collaboratori; 10 tra sedi Headquarter Assago, centri di distribuzione e stabilimenti; 74 punti di vendita (70 boutique e 4 Nestlè shop). Nel 2021 ha registrato un fatturato pari a 1,6 miliardi di euro con oltre 50 marche. La realtà più vicina al territorio di Brescia e provincia è quella che si trova a Castiglione delle Stiviere (Alto Mantovano) dove è presente un centro di distribuzione.

Nel resto dello Stivale troviamo: Headquarter Assago (Mi); Sanpellegrino a Ruspino (Bg); Levissima a Cepina Valdisotto (So); Centro di distribuzione a Madone (Bg); Sanpellegrino a San Giorgio in Bosco (Pd); Purina a Portogruaro (Ve); Acqua Panna a Scarperia (Fi); Perugina a San Sisto (Pg) e Buitoni a Benevento (Bn).

“Scelte difficili ma necessarie”

“Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più rapidamente”, ha spiegato l’amministratore delegato Philipp Navratil, alla guida del gruppo dallo scorso settembre. “Si tratta di scelte difficili ma necessarie per rendere la nostra struttura più agile e sostenibile nel lungo periodo”.

Secondo quanto comunicato, 12.000 tagli riguarderanno personale amministrativo e di supporto, mentre 4.000 posti saranno eliminati nelle aree produttive e logistiche, dove era già in corso una razionalizzazione. L’obiettivo è generare un risparmio di un miliardo di franchi svizzeri, il doppio delle stime precedenti, e portare il piano complessivo di efficienza a 3 miliardi entro il 2027.