di Gaia Bussadori
A Brescia, giovedì 25 settembre, a Simona Bulla, cittadina di Borgo San Giacomo ,è stato consegnato il “Premio Città di Brescia – Albino de Tavonatti”.
Un riconoscimento a chi si prende cura del prossimo
Tale riconoscimento è destinato a persone singole, associazioni ed organismi del volontariato che si siano distinti in opere e azioni volte alla cura, all’assistenza ed all’integrazione sociale di persone con disabilità. “L’iniziativa è l’occasione per ricordare la figura di Albino de Tavonatti, per molti anni amministratore pubblico ed animatore di numerose iniziative associative e di solidarietà. Assessore comunale per cinque anni, Vicesindaco per undici anni a fianco del Sindaco Bruno Boni, de Tavonatti fu anche fondatore e per trent’anni Presidente della sezione bresciana dell’Aias, Associazione Italiana Assistenza Spastici: un impegno civile e umanitario, che il premio a lui intitolato vuole ricordare”, ecco da dove nasce la volontà di portare avanti questo premio.
Simona e il suo grande cuore
Premio di cui Simona Bulla è stata insignita grazie alla segnalazione dell’assessore ai Servizi sociali Giovanna Ghirardi e del sindaco Davide Pellini. Soprattutto Ghirardi ha fortemente voluto la candidatura di Bulla perché colpita dalla dedizione con cui da sempre si è presa cura del fratello Luigi affetto da disabilità.
“Simona è sempre stata bravissima – ha raccontato – si è presa cura del fratello non perché si sia sentita in dovere ma perché in lei c’è il senso della cura, un importante valore maturato in famiglia che Simona ha fatto suo”.
Soddisfatto ed emozionato anche il sindaco Pellini:
“Siamo molto orgogliosi di Simona: questa è stata una cerimonia toccante ed emozionante. Sono contento non solo come sindaco ma come parte della comunità di Borgo: i nostri più grandi complimenti a Simona”.
Un discorso pieno d’amore
Simona si è sempre presa cura del fratello Luigi, con impegno, dedizione, ma soprattutto con un grande amore.
“Innanzitutto vorrei ringraziare di cuore la dottoressa Giovanna Ghirardi, assessore ai Servizi Sociali e il dottor Davide Pellini, sindaco del Comune di Borgo San Giacomo che mi hanno fatto questa sorpresa bellissima – ha esordito Simona Bulla nel suo discorso – vorrei ringraziare la Fondazione, il dottor Donati e tutti i membri della commissione. Accetto volentieri questo premio e sprono tutti a vedere chi ci sta vicino con occhi diversi perché abbiamo tanto da imparare, veramente tanto. Per me è facile perché Luigi è mio fratello e io lo amo, ma non è così scontato per gli altri, perché chi non prova sulla propria pelle certe situazioni fa un po’ fatica. Quindi questo premio io lo accetto ma in realtà va a mio marito Dalmazio e a mio figlio Carlo perché sono loro i grandi e tutta la mia famiglia che è qui oggi e che mi ha sempre sostenuto perché senza di loro oggi sicuramente non sarei qua. Grazie a tutti”.
Questo pomeriggio è stata premiata una storia d’amore di un’intera famiglia, che insieme si è presa cura di tutti i suoi membri.