Calcinato ancora sotto la lente per illeciti ambientali a causa di un impianto di smaltimento senza autorizzazioni.
Impianto di smaltimento rifiuti abusivo
Dopo il caso WTE dei fanghi tossici, il territorio bresciano torna a far parlare di sé per nuove attività abusive ai danni dell’ambiente. A finire nel mirino della Polfer è stato un impianto di recupero metalli, che operava senza alcuna autorizzazione e in spregio ai vincoli imposti dalla magistratura. L’area e i macchinari risultavano infatti già sottoposti a sequestro, ma i titolari, una coppia di coniugi italiani residenti a Bedizzole, 63 e 64 anni, avevano continuato a gestire l’attività come se nulla fosse. Per loro è scattata la denuncia per violazioni alle norme ambientali e per la rottura dei sigilli apposti dall’autorità giudiziaria. La donna, in particolare, figura anche come rappresentante legale della struttura. La scoperta è stata fatta dagli agenti della Polfer, nell’ambito dell’operazione “Oro Rosso”, iniziativa mirata a contrastare i furti di rame lungo le infrastrutture ferroviarie. Ancora una volta Calcinato si mostra terreno fertile per attività sommerse contro l’ambiente e il territorio.