Per le circa 600.000 barche di proprietà presenti in Italia – e quindi per i relativi diportisti – sta arrivando anche quest’anno il momento della scelta: svernare a terra o in mare? Per tanti armatori, è vero, la questione in realtà non si pone, per una lunga e consolidata abitudine di rimessaggio invernale a secco. Dall’altra parte ci sono i lupi di mare che da sempre tengono in acqua la barca tutto l’anno, e in mezzo ci sono gli indecisi, tentati dall’idea di sperimentare l’inverno in banchina, affittando un posto barca in acqua in un porto turistico anche per i mesi invernali.
I vantaggi del rimessaggio a secco, a terra, sono noti: la barca si asciuga completamente, non teme l’osmosi, ed è al sicuro dalle intemperie. Di contro, una barca tirata a secco resterà inutilizzata per parecchi mesi, aspetto che presenta parecchi svantaggi.
Per questo motivo chi ha la possibilità – e il desiderio – di utilizzare di tanto in tanto la barca anche tra ottobre e aprile avrebbe diversi vantaggi nell’optare per l’inverno in acqua: perturbazioni permettendo lo scafo sarà così pronto ogniqualvolta si avrà la voglia e il tempo per un’uscita in mare, sapendo che per il vero diportista ogni giorno di sole lontano dal mare ha un po’ il sapore dell’occasione persa. Una barca tenuta in attività resta viva, resta controllata, con tutti i benefici del caso per motore e impianti.
Certo, c’è il fattore distanza: chi vive lontano dalla costa avrà maggiori difficoltà nel ritagliarsi delle mezze giornate autunnali o invernali per uscire in barca; diverso il discorso per chi vive a pochi minuti dal mare e quindi dal proprio porticciolo di riferimento. Basti pensare ai porti di Genova e di altre cittadine liguri, dove per i locals – e non solo per loro – è del tutto normale approfittare delle domeniche invernali assolate per cercare tranquillità e divertimento al largo.
Ma come scegliere tra i tanti porti turistici a disposizione quello perfetto per svernare la propria barca in acqua? Di certo il fattore distanza ha un peso notevole: si tenderà quindi a scegliere sempre un porto vicino o ben collegato. Questo è però solo il primo e il più ‘personale’ degli elementi da considerare. Gli altri elementi risultano infatti più oggettivi e assoluti. Sarà per esempio bene privilegiare un porticciolo protetto, che non tema, cioè, le mareggiate; e sicuramente sarà vantaggioso optare per un marina in cui degli addetti siano sempre presenti, affinché le barche ormeggiate non siano in nessun caso abbandonate a sé stesse. E ovviamente non dovranno mancare i servizi al diportista, sapendo che anche d’inverno sarà utile poter contare su colonnine per acqua ed elettricità, di bar, di servizi igenici, e via dicendo.
Per tutti questi motivi il Marina Porto Antico di Genova, nel pieno centro storico della città, è la scelta ideale per svernare la propria imbarcazione in acqua: protetto dalla diga foranea del Porto di Genova, offre 275 posti barca (il 10% dei quali è riservato al transito), e vanta una lunga lista di servizi di alta qualità in banchina, oltre a un costante servizio di assistenza al diportista (dal deposito attrezzature al cantiere navale). Tutto questo per l’appunto nel cuore del Porto Antico e con parcheggio privato, per non perdere nemmeno un minuto del tempo dedicato alla nautica, così da vivere al meglio il mare – e Genova – anche d’inverno.
Articolo scritto in collaborazione con Marina Porto Antico.