Scuola

A Quinzano d’Oglio il caso mensa: due assemblee, genitori e Comune a confronto

La Fondazione Sandrini Mazza ha nuovamente vinto la gara d’appalto per il servizio e deciso di introdurre numerose migliorie

A Quinzano d’Oglio il caso mensa: due assemblee, genitori e Comune a confronto

di Gaia Bussadori

Tutto è iniziato  a Quinzano d’Oglio questo inverno: al centro la mensa scolastica: costi, funzionamento, qualità dei pasti. Temi ampiamente dibattuti nel corso dei passati 6 mesi e in due assemblee pubbliche avvenute a pochi giorni di distanza l’una dall’altra: venerdì nella palestra dell’oratorio indetta dal gruppo di genitori Diritto non privilegio e mercoledì nella sala consiliare indetta dall’Amministrazione.

A Quinzano d’Oglio il caso mensa

Il “pomo della discordia” è stato l’annuncio, avvenuto lo scorso inverno, del prezzo della mensa aumentato di 40 centesimi, in via preventiva, dall’Amministrazione, guidata dal sindaco Lorenzo Olivari, in vista del nuovo bando di gara che si sarebbe svolto in estate per riassegnare il servizio dopo la scadenza dei naturali termini contrattuali. Da qui sono emerse diverse questioni da parte di un gruppo di genitori, quello che diventerà Diritto non privilegio. Al centro il desiderio di mantenere bassi i prezzi del servizio, servizio ritenuto non sempre di qualità adeguata, possibilità di frequentare la mensa non tutti i giorni della settimana, possibilità di veder introdotto il calcolo Isee nel tariffario. Tutti argomenti affrontati de visu in un paio d’incontri tra Amministrazione e Diritto e non privilegio che però hanno lasciato questi ultimi scontenti, da qui è nata una raccolta firme, la richiesta di altri incontri e una interminabile scia di chiacchere e pettegolezzi, anche a mezzo social grazie agli immancabili leoni da tastiera, che hanno contribuito ad aggravare una situazione già tesa.

Le due assemblee

Nell’incontro di venerdì il gruppo Diritto non privilegio ha esposto ancora una volta le sue motivazioni e messo il punto fermo su alcune fake news, come il fatto che fossero schierati politicamente, incassando il favore del pubblico che ha applaudito al loro impegno civico. Mercoledì è stato il turno dell’Amministrazione, che non è andata all’incontro dei genitori perché molti cittadini si sono lamentati della location: l’oratorio va lasciato fuori da queste dispute. Olivari ha nuovamente spiegato la situazione ed ha dato i risultati del nuovo bando: aggiudicataria ancora la Fondazione Sandrini Mazza, già titolare del precedente contratto, che ha vinto l’asta con un aumento di 57 centesimi cioè 17 in più di quanto preventivato dall’Amministrazione, ma questo non è un problema.

“Abbiamo deciso come Amministrazione di mettere noi la differenza – ha assicurato Olivari – il Comune metterà 4900 euro di risorse proprie”.

Un bel gesto che naturalmente non cancella completamente l’aumento del costo, del resto negli ultimi anni il caro vita ha democraticamente investito tutti i settori della vita pubblica e privata, l’attuale tariffazione del servizio mensa determina un maggior esborso annuo di 65 euro a famiglia, poteva andare peggio. Durante la serata il gruppo genitori ha ribadito le sue ragioni: un’incongruenza nei conti relativi alla mensa messi a bilancio, qui ha risposto la dottoressa Elisa Lama funzionaria responsabile dell’area finanziaria del Comune che ha spiegato come il bilancio sia redatto sull’anno solare, mentre i servizi scolastici sono conteggiati in base all’anno accademico, ecco spiegato il gap. Il sindaco ha sottolineato poi che si è scelto di non introdurre l’Isee perché già ci sono già diversi ammortizzatori sociali per aiutare le famiglie ed il servizio mensa ha la priorità d’essere d’aiuto ai nuclei con due genitori lavoratori, inoltre il Comune investe già parecchio per andare incontro alle famiglie, per esempio a Quinzano gli asili nido sono completamente gratuiti, una misura che fa gola a molti. I temi esposti durante la serata sono quelli già ampiamente dibattuti, la vera novità viene proprio dalla Fondazione Sandrini Mazza per mezzo della presidente Jessica Carminati.

“Riteniamo di avere sempre fatto un buon lavoro – ha sottolineato – per questo le critiche mosse ci hanno sorpreso. Quello che più ci interessa è offrire un buon servizio a bambini e famiglie ecco perché abbiamo cambiato il nutrizionista, quello precedente forse aveva posizioni troppo rigide nella redazione del menù che comunque dovrà attenersi sempre alle linee guida dell’Ats, metteremo una mail dedicata alla comunicazione con i genitori, così potranno interagire con noi velocemente in caso di disservizio, continueremo a monitorare gli sprechi, come abbiamo sempre fatto, e daremo la possibilità ai genitori di venire a mangiare in mensa anche senza avviso preventivo, certo se ci avvisano ci fanno un piacere così possiamo organizzarci meglio, ma possono anche venire a sorpresa, magari uno o due, di più diventa complicato”.

Da sottolineare che la Fondazione in primavera è stata oggetto di controllo sia da parte di Ats che dei Nas, su segnalazione di qualcuno che naturalmente si astiene dall’esporsi, in ogni caso tutto è stato trovato in perfetto ordine. Dulcis in fundo: la tariffazione attuale non subirà rialzi fino alla fine del contratto, cioè dei prossimi 4 anni, quando si aprirà un nuovo bando, del resto questo era stato garantito anche nella precedente gara, quando con l’inizio della guerra in Ucraina i prezzi delle materie prime hanno subito un’impennata, ma il costo del servizio mensa non era stato ritoccato. Le novità introdotte dalla Fondazione hanno incontrato il favore di Diritto non privilegio che ha ringraziato per l’attenzione dimostrata, del resto in questo modo si sono tenute in considerazione molte delle osservazioni fatte dai genitori. L’anno scolastico inizia proprio oggi, venerdì 12, e presto sarà attivo il servizio mensa con un nuovo menù, giusto il tempo di redigerlo. Infine la speranza è quella di riuscire a fare il possibile per andare incontro alle famiglie.

“Se avete bisogno di mandare i figli a scuola solo due o tre giorni, segnatelo sulla richiesta: naturalmente daremo la precedenza a chi frequenta tutti i giorni, ma sarete messi in lista d’attesa e magari la vostra richiesta sarà accorpata a quella di qualcun altro così da accontentarvi”, così l’assessore Marinella Brunelli.