Inchiesta

L’esercito dei precari che tiene in piedi la scuola bresciana

Il "tranquillo" inizio scolastico non nasconde le sfide a lungo termine, e il numero di supplenti resta altissimo

L’esercito dei precari che tiene in piedi la scuola bresciana

Il mondo della scuola bresciana si prepara all’inizio dell’anno 2025-2026 con cauto ottimismo. Nonostante le note criticità del sistema, la macchina delle nomine si è messa in moto in modo più efficiente in vista del suono della campanella che scatta venerdì 12 settembre.

Il solito «balletto» delle supplenze

Le procedure per l’immissione in ruolo e l’assegnazione delle cattedre a tempo determinato stanno procedendo senza intoppi. La road map è (per ora) rispettata. Sabato 30 agosto è stato il giorno della pubblicazione del primo bollettino degli incarichi ai supplenti (ma ce ne saranno altri in base alle necessità) con contratti al 30 giugno e 31 agosto.

Un avvio più ordinato

Il primo settembre c’è stata la presa di servizio con la firma del contratto: fra Brescia e provincia circa 2.500 docenti sono stati nominati con incarichi che coprono quasi tutte le cattedre (dalla primaria fino alla secondaria), con contratti al termine delle lezioni o per l’intero anno scolastico.
In Lombardia sono state formalizzate 3.637 immissioni a tempo indeterminato di cui 750 posizioni sul sostegno (numeri dell’Ufficio Scolastico Regionale). A cui si aggiungono le 4.807 conferme di insegnanti di sostegno che, per continuità didattica, rimarranno nella stessa sede dell’anno passato. E ancora: 1.248 docenti di religione e 59 nuovi dirigenti scolastici. Oltre agli insegnanti, sono arrivate anche le nomine amministrative per collaboratori scolastici, assistenti e Dsga.

A Rovato 31 cattedre a supplenti

Snocciolando i dati provinciali, i posti assegnati per l’infanzia (sui Comuni da noi seguiti) raggiungono la novantina. Molte di più le supplenze alle elementari che arrivano quasi a cinquecento cattedre (il numero più alto è assegnato al Comprensivo di Chiari, Bagnolo, Castelcovati, Cazzago e, soprattutto, al Comprensivo di Rovato che arriva a 31 cattedre). Oltre 250 insegnanti attendono l’assegnazione alle medie. Fra sostegno e materie comuni, 11 posti saranno assegnati a Chiari. Numerosi vuoti per il sostegno a Rovato, Castrezzato, Coccaglio, Rudiano e Dello. Sempre a Rovato si aspettano 10 nuovi docenti; a Rudiano sono addirittura 12.
Tuttavia il sistema presenta ancora molte complessità. Circa il 30% dei posti da assegnare è vincolato ai vincitori di concorso, le cui graduatorie non sono ancora definitive e si prevedono aggiustamenti fino a dicembre. In concreto, ci sarà tempo (come l’anno passato) per l’inserimento dei vincitori: si tratta di oltre 1600 cattedre in Lombardia. Il che significa che fino a quel giorno, quei posti verranno occupati da supplenze brevi appunto fino all’arrivo degli «aventi diritto». Subito dopo gli scorrimenti delle graduatorie provinciali, partiranno le nomine da istituto e gli interpelli dove saranno le scuole stesse a chiamare direttamente gli insegnanti in aula.

L’esercito dei supplenti annuali

Il precariato e le sfide aperte

Una situazione in continua evoluzione, con docenti che potrebbero cambiare incarico in corso d’opera o rinunciare, creando i soliti ritardi e cattedre vacanti. Non mancano errori, contestazioni e ricorsi: fattori che determinano ulteriori rallentamenti. Proprio per snellire le procedure, i sindacati hanno proposto una fase di pubblicazione provvisoria delle graduatorie per permettere ai candidati di presentare reclami e una maggiore trasparenza sul funzionamento dell’algoritmo ministeriale. Il contestato sistema automatico che incrocia preferenze dei docenti e disponibilità delle scuole.
Molte assunzioni a tempo indeterminato sono state fatte lo scorso anno e sono continuate anche in estate (tra luglio e agosto): si tratta dei vincitori dei due concorsi finanziati dal Pnrr (2024 e 2025) che, con difficoltà, stanno stabilizzando i docenti. Non sono mancati, in altre regioni, annullamenti e rettifiche che stanno rallentando le assunzioni.

Percorsi abilitanti e concorsi

Il tranquillo inizio scolastico non nasconde quelle che sono le sfide a lungo termine. Il nuovo percorso di accesso all’insegnamento prevede la frequenza di un percorso abilitante (sindacati e docenti ne lamentano il costo eccessivo: si arriva a 2mila euro). Non solo. In autunno si prevede la pubblicazione del bando per il terzo (e ultimo) concorso finanziato con i fondi Pnrr. Eppure in molti casi non sono state ancora completate le liste dei vincitori. Altra novità: entrerà in vigore il divieto dei cellulari in classe anche alle superiori.