Grande mobilitazione a Offlaga nel sito dove dovrebbe sorgere il contestato impianto di trattamento rifiuti proposto da Geobet. Sindaci, rappresentanti politici, tanta gente, tutti attorniati da striscioni e trattori, per dire no alla costruzione dell’impianto che userà 420.000 metri quadri di pregiato terreno agricolo, per il trattamento di 410.000 tonnellate annue di rifiuti verdi e di altra natura.
Il flash mob
Ad introdurre la giornata Dario Selleri, in rappresentanza del neo costituito comitato 100% bassa, che da alcune settimane si batte contro questa ipotesi.
«Quello che succederà qua davanti a noi per 1 km sarà l’arrivo di una montagna di rifiuti che verranno deposti su 420.000 metri quadri di superfice di cui 80.000 metri quadri coperti è una cosa enorme».
Unitamente a questa azione i sindaci e le autorità, hanno intrapreso un cammino istituzionale per giungere all’obiettivo di scongiurare l’infausto impianto. Presa la parola il sindaco di Offlaga, ha esordito così.
“I numeri in gioco forse non danno l’esatta misura di quello di cui stiamo parlando – ha detto Mazza – pensate di essere a Roma dinnanzi alla Basilica di San Pietro, ecco, pensate l’impianto sarà 17 volte le dimensioni della piazza. Oppure se immaginate il centro commerciale Elnos, compresi i parcheggi, le dimensioni di cui stiamo parlando equivalgono a 4 Elnos, una proposta sproporzionata per quello che è il nostro territorio. Mi fa piacere che questa posizione sia condivisa anche dai sindaci di Bagnolo Mella, Leno, Manerbio, Bassano Bresciano, Dello, Barbariga, Mairano e San Paolo. Crediamo di nessuna utilità un intervento di questo tipo perlomeno è chiaro per la comunità pubblica o che possa avvicinarsi al pubblico sicuramente avrà un’utilità privata, ma questo è un altro discorso. Parlavo ieri con il sindaco di Montichiari mi diceva che stanno portando avanti con i fondi Pnrr una struttura di recupero finalizzata alle municipalità intorno a Montichiari per cui in quel caso c’è un’utilità anche nel pubblico da noi capite bene che non c’è nessuna utilità. L’impianto proposto prevede il trattamento di 47 codici Cer di rifiuti diversi appartenenti a 9 famiglie di rifiuti. Una parte sono i medesimi trattati da Ecopol, verde e ramaglie. Sono previste numerose serre di copertura in questi 42 ettari. Per il verde sono 12 poi ve ne sono altre 36 pensate per la lavorazione di altre tipologie, quali fanghi etc. Poi ci sono le problematiche legate al traffico veicolare, in questi 20 minuti avrete visto che le sbarre del vicino passaggio a livello si sono abbassate un paio di volte, pensate la coda dei mezzi in arrivo che sosteranno sulla provinciale.”
Il tavolo istituzionale
“Mi ha fatto molto piacere che subito dopo Ferragosto si sia formato un tavolo istituzionale insieme ai colleghi sindaci che hanno risposto a questo nostro appello ovviamente saremo affiancati, in un percorso parallelo, ma di dialogo e di sinergia con comitati spontanei come quelli nati per difendere questo nostro territorio della bassa bresciana centrale, che naturalmente vado qui a ringraziare e affiancati dalle associazioni di categoria. Come mi ha fatto piacere è una precisa presa di posizione un’esposizione anche di alcuni esponenti della nostra provincia contrari a questo tipo di iniziativa. Credo che possiamo rappresentare un presidio serio credibile e affidabile per fare questa opposizione. È anche vero che se questa bassa produce delle eccellenze agroalimentari, che in questo momento sono messe in vetrina alla fiera di Orzinuovi, è anche vero che c’è qualcuno come noi, come voi, che questa vetrina la sa allestire”.
Fra i cittadini e gli attivisti presenti: Dellino Farmer e Carmine Piccolo, in molti provenivano dai paesi della zona a testimoniare come il problema sia sentito in tutta la bassa.