Togni e il Magazzino 47: bufera sociale e politica.
Il post
«E dopo il Leoncavallo ora è il momento del Magazzino 47 ».
Un post Facebook che il sindaco Marco Togni ha pubblicato nella mattinata di venerdì 22 agosto 2025 ha scatenato una serie di reazioni social e stampa diventando l’argomento mediatico del fine settimana. Togni è stato critico e sbeffeggiato dalle opposizioni locali ma anche a livello provinciale il suo intervento è stato argomento di accesissima discussione.
Passata la bufera il primo cittadino di Montichiari torna sull’argomento dicendosi «assolutamente tranquillo» e aggiungendo «so bene che il Magazzino 47 è di proprietà privata, non volevo dire che dopo lo sfratto al Leoncavallo doveva essere effettuato uno sfratto anche a Magazzino 47 ».
Togni e il Magazzino 47
Di fatto però il messaggio sociale poteva essere proprio interpretato come un invito ad agire anche nei confronti di Magazzino 47 , il centro sociale di Brescia che è proprietà privata.
Andando oltre il post e il riferimento a Magazzino 47 , Togni esprime la sua idea rispetto ai centri sociali: «che mai devono diventare luoghi in cui si oltrepassano i limiti della legalità, che siano di destra o di sinistra. Se Casa Pound occupa abusivamente un edificio deve essere sgomberato, questo deve essere chiaro. Come deve essere chiaro che se vengono controllati bar, discoteche, palestre, anche i centri sociali, di destra o di sinistra, devono essere sottoposti a rigidi controlli».
Commentando la vicenda si è parlato di un boomerang per l’immagine del sindaco di Montichiari ma anche al riguardo Togni si dice tranquillo:
«Se vengo attaccato sui social da cento persone sono sicuro che ce ne sono altre mille che la pensano come me. In effetti devo dire che proprio in questi giorni ho ricevuto una marea di richieste d’amicizia su Facebook e in molti mi hanno telefonato personalmente esprimendo solidarietà».
Il sindaco Togni comunque è convinto che: «è meglio mandare i figli all’oratorio piuttosto che al centro sociale, mi auguro che i nostri figli stiano più lontano possibile da queste realtà».
E fa appello alla libertà di parola:
«Mi fa sorridere quando mi ha colpito un fascio-leghista, per fortuna sono nato e cresciuto in uno Stato libero in cui ho il diritto di dire quello che penso e penso che quando succedono casini o addirittura scontri spesso ci sono di mezzo persone che fanno riferimento ai centri sociali, c’è chi è favore di questi centri anche se sono oltre la legalità per esempio per questioni di droga, io invece sono fermamente contrario e non ho assolutamente paura a dirlo».
L’articolo completo nel numero di MontichiariWeek in edicola da venerdì 29 agosto 2025.