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Morta per un ossicino, Giovanna Rossi ha donato la luce dei suoi occhi

Lutto ad Adro per la 66enne, scomparsa dopo due mesi di calvario a causa di un’infezione: come ultimo gesto, ha donato le cornee

Morta per un ossicino, Giovanna Rossi ha donato la luce dei suoi occhi

Un piccolo ossicino, inghiottito per caso durante un pranzo. Un dettaglio banale, di quelli che a chiunque possono capitare. Ma per Giovanna Rossi, 66enne di Adro, è stato l’inizio di un calvario che l’ha condotta alla morte dopo due mesi di sofferenza. Una tragedia assurda, che ha lasciato senza fiato un’intera comunità.

Adro piange Giovanna Rossi, morta per un ossicino

Era il 12 giugno quando, dopo giorni di malessere, il marito Carlo l’ha accompagnata in ospedale. La diagnosi: setticemia. Da lì la corsa agli Spedali Civili di Brescia, l’ingresso in terapia intensiva e il via a una lotta disperata contro il tempo, scandita da otto interventi chirurgici, uno dopo l’altro, nel tentativo di rimediare al danno devastante provocato da quell’ossicino ormai infetto.

Giovanna ha resistito con una forza che ha commosso medici e infermieri, affrontando ogni nuova prova con la stessa dignità con cui aveva vissuto le sue tante tragedie personali. Perché la vita, con lei, non era stata clemente. Prima la perdita del fratello Paolo, poi quella del figlio Luca, quindi dei genitori. Dolori infiniti, che avrebbero spezzato chiunque. Eppure Giovanna non aveva mai smesso di sorridere, di offrire una parola buona, di far sentire la propria presenza. Negli ultimi anni aveva riversato tutto il suo amore sul piccolo Leon, il barboncino bianco che non lasciava mai, e che era diventato il suo compagno di vita. Ma quel maledetto ossicino non le ha lasciato scampo.

Generosa fino alla fine

«Sabato 16 agosto ti sei dovuta arrendere: a chi ti ha conosciuto, non rimane che pensarti finalmente serena fra le braccia del tuo Luca, ma intanto Adro piange una donna che con il suo sorriso è riuscita a farsi amare da tutti», è il pensiero di un conoscente, che in un messaggio ha affidato il ricordo e il dolore per la scomparsa di Giovanna. Ssnmc, si firma. Le ultime parole rivolte alla 66enne, ex impiegata al cotonificio Bettoni di Adro (ora chiuso) e poi all’ospedale di Sarnico, ma anche moglie, amica, una donna che raccolto tanto bene quanto ne ha seminato.

Adro ora la piange, stretta nel dolore che martedì ha riempito anche i banchi della chiesa parrocchiale, dove è stato celebrato il funerale. Con lei, se ne è andata una donna che nonostante tutto sapeva ancora regalare speranza, ma resta un ultimo gesto, forse il più grande. «Quel sorriso potremmo vederlo ancora guardando gli occhi di chi ci passerà vicino perché lei come ultimo gesto della sua generosità ha donato le cornee: grazie, Giovanna».