Nuovo scossone politico in Municipio a Passirano.
Terremoto in Giunta: tre assessori consegnano le dimissioni
Dopo la “fuga”, negli ultimi mesi, di nove dipendenti comunali, questa mattina tre assessori hanno sia la Giunta sia il Consiglio comunale di Passirano. A rassegnare le dimissioni sono stati Barbara Ronchi (Servizi sociali), Massimiliano Giustacchini (Lavori pubblici e manutenzioni del patrimonio) e Cinzia Danesi (Cultura, Istruzione e Politiche giovanili).
Secondo il sindaco Mariuccia Raccagni, Giustacchini e Danesi forse non volevano abbandonare anche il Consiglio, ma sarebbero stati “trascinati” da Ronchi a protocollare dimissioni di entrambi i ruoli. In ogni caso, le dimissioni da consigliere sono irrevocabili ai sensi dell’articolo 38 del Testo unico degli enti locali.
Al di là delle accuse, la situazione resta politicamente delicata: le tre uscite comportano tre surroghe in Consiglio, che il primo cittadino dovrà necessariamente convocare entro dieci giorni. I primi quattro non eletti sono Mariacostanza Rossi, Nicola Vezzola, Gabriele Tonelli e Matteo Busecchi. Se due di loro dovessero rifiutare, il sindaco decadrebbe automaticamente e scatterebbe la sfiducia. Raccagni però è “sicura della fedeltà” della sua “squadra”.
L’attacco dell’opposizione
L’opposizione parla di “situazione insostenibile” e definisce l’uscita di tre membri su cinque della Giunta “un fatto grave, che certifica il fallimento politico e amministrativo dell’attuale Amministrazione – hanno spiegato in un comunicato Marta Orizio, Francesco Pasini Inverardi, Paola Moroni e Barbara Castrezzati – Sono venute meno le condizioni di fiducia alla base del mandato elettorale ricevuto solo un anno fa. L’incapacità della sindaca Raccagni e l’arroganza del vicesindaco Carlo Cordini hanno creato una frattura insanabile, paralizzando la macchina amministrativa e isolando il Paese. Le dimissioni non sono un semplice dissenso interno, ma una sfiducia piena, chiara e definitiva verso una gestione che ha deluso le aspettative dei cittadini e messo in fuga competenze preziose”.
La replica del sindaco
Il sindaco Raccagni, dopo un primo momento di incertezza sulla natura delle dimissioni, ha chiarito la situazione: “Giustacchini e Danesi si sono detti molto dispiaciuti, ma ormai le dimissioni erano state protocollate e non si possono ritirare. Ci tengo quindi a sottolineare che nessuno è stato cacciato da questo Comune: la maggior parte dei tecnici che se ne sono andati si è trasferita ad Adro dopo aver vinto un concorso, ed è un loro diritto”.
Il primo cittadino attribuisce la regia di questa rottura a Barbara Ronchi: “È l’artefice di tutto. Da sempre aveva una diversità di vedute e una linea di pensiero molto diversa, ma forse se ne sarebbe dovuta accorgere prima. Probabilmente ha anche ambizioni diverse, penso volesse fare il sindaco. Da lei mi sento tradita: sono offesa e mortificata”.
Nonostante le difficoltà, Raccagni si dice pronta a ripartire: “Questo è un danno di immagine importante, ma sempre riparabile. Mi assumo tutte le mie responsabilità, ma sulle persone che sono rimaste posso contare: c’è fedeltà e onestà intellettuale“.