Cent’anni e non sentirli. Nel caso di Giuditta Regazzi, per tutti semplicemente Ida, non è una frase fatta: basta guardare il suo viso quasi senza rughe e il suo sorriso fanciullesco per capire che la vecchiaia è un concetto relativo, che non necessariamente l’età anagrafica corrisponde a quella del cuore.
Cent’anni e non sentirli: festa speciale per Ida Regazzi
Rimasta vedova nel 2019 del suo amato Lorenzo Capoferri dopo una vita insieme (si erano sposati nel 1953), Ida ha festeggiato il compleanno sabato 2 agosto insieme alla sorella, di 96 anni, e a una schiera di nipoti e pronipoti. Palloncini colorati e candeline sulla torta hanno impreziosito una giornata davvero speciale, in cui si è respirato tutto il calore di una famiglia dove i legami non sono “solo” di sangue, in cui l’amore fa parte della quotidianità ed è presente in ogni piccolo gesto. A celebrare il traguardo del secolo anche l’Amministrazione comunale di Rovato, rappresentata dagli assessori Elena Belleri e Pieritalo Bosio, che hanno consegnato alla decana dei fiori e una pergamena. “Complimenti a questa bella signora che ci ha accolti a casa sua, con un bellissimo sorriso, un abito elegante e colorato, molto emozionata per il traguardo raggiunto in ottima forma!”, ha commentato l’assessore Belleri.
Nessun segreto per l’eterna giovinezza
In effetti, Ida è apparsa in forma smagliante: ancora agile nei movimenti, coadiuvandosi un po’ con un bastone (che però “dimentica” di frequente), la mente lucidissima, un’eleganza e una gentilezza d’altri tempi. Ma non ha trovato il siero dell’eterna giovinezza, ci assicura: “Macché, non ho mai usato le creme, oggi mi sono messa solo un po’ di cipria e il rossetto – ha spiegato – Non potevo usare neppure i profumi perché Lorenzo non li sopportava”. Pronunciare il nome del marito porta un’ombra di tristezza nei suoi occhi, ma dura soltanto un attimo. Il suo sguardo è luminoso, pieno di gioia sincera. “Lei si ricorda i compleanni di tutti”, rivelano le nipoti, sebbene Ida lamenti che la sua memoria «non è più la stessa». Anche se poi si mette a ricordare e raccontare di quando era bambina, a Orzinuovi, e nella cascina di famiglia beveva il latte fresco appena munto. Avendo perso la madre a soli 48 anni, Ida si è occupata dei fratelli e delle sorelle (in tutto erano in sei, due maschi e quattro femmine). “Sicuramente ho bevuto tanto latte, fonte di calcio – ha proseguito – Adesso però la sera preferisco la minestrina». L’alimentazione sana e ordinata è un pilastro per la decana, che fino a qualche anno fa pedalava ogni giorno sulla cyclette, mentre adesso trascorre il suo tempo in tranquillità, guardando la tv, «anche se c’è poco di bello da vedere”. Ha sempre amato leggere (“ma adesso ci vedo poco”), soprattutto le riviste missionarie alle quali lei e il marito erano abbonati. “Mi piaceva tanto ballare! – ha aggiunto – Ascolto ancora la musica, ma solo quella bella”. Resta forte il legame con il suo paese d’origine, Orzinuovi, ma ormai considera Rovato, dove vive da oltre 60 anni, la sua città. Un’altra passione che condivideva con il marito era quella per l’orto: le levatacce e le ore passate a prendersene cura sono scolpite indelebili nei suoi ricordi.
Le foto di una festa speciale
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