Grande festa alla Rsa di Orzinuovi per i primi cento anni di Antonietta Assunta Brognoli.
La festa
E’ stato celebrato con una bellissima festa lo scorso giovedì il traguardo importante dell’orceana Antonietta circondata dall’affetto di nipoti, del primo cittadino Laura Magli, del presidente della Rsa Giampietro Briola e di tutto il personale che da circa dieci anni condivide con lei la quotidianità.
Antonietta «è una donna molto dolce, posata e fine nei modi». Per chiunque abbia il piacere di godere della sua compagnia colpisce per la sua educazione «ringrazia sempre» come raccontano le operatrici e, anche se la vista e l’udito non sono più come quelli di una volta, partecipa attivamente alle attività.
Dietro a quel viso bonario, si cela una donna tutta d’un pezzo, decisa, che ha alle spalle una storia che profuma di emancipazione.
Una storia che profuma di emancipazione
Antonietta nasce ad Orzinuovi il 24 luglio 1925 dove frequenta le scuole e trascorre la sua infanzia. A vent’anni la svolta, si trasferisce in Svizzera per raggiunge il marito che nel frattempo aveva trovato lavoro come giardiniere. Arrivata a Lugano trova un impiego come barista in una pasticceria, «un lavoro che amava molto» come ancora oggi ricorda, perché a contatto col pubblico. Della Svizzera ha sempre apprezzato la pulizia, l’ordine e la disciplina.
«Per le strade le guardie tenevano l’ordine e tutto funzionava benissimo. La vita era decisamente migliore che in Italia».
Trascorrono così vent’anni scanditi tra il lavoro e l’amore per Antonio. Ma il destino aveva per lei altri piani. Antonio all’età di 43 anni si ammala e viene a mancare. Un duro colpo che però non la fa desistere a rimanere nell’amata Lugano. Negli anni settanta raggiunta l’età della pensione torna in Italia nella sua Orzinuovi per accudire la madre malata ed aiutare le sorelle. Antonietta era famosa tra i familiari per le sue doti culinarie: le sue sapienti mani erano in grado di preparare dei succulenti panzerotti, gnocchi e una pizza degna di nota. La sua arte era apprezzata anche dalle trattorie del paese che le commissionavano grandi quantità di gnocchi. Piatti che ai tempi erano richiesti soprattutto dai nipoti che amavano trascorrere del tempo con lei e che ancora oggi, ne tessono le lodi e raccontano che dietro a quell’aspetto dolce, si cela una donna ferma e decisa. Tra le sue grandi passioni ci sono la musica (la sua canzone preferita è Una lacrima sul viso di Bobby Solo) e il cinema, tra i suoi passatempi preferiti ci sono giocare a tombola, guardare vecchi film e lavorare a maglia. Estimatrice dei grandi classici come la serie di «Don Camillo e l’onorevole Peppone», «Via col Vento», «Il dottor Zivago», non nega un interesse per le pellicole che narrano di storie di amori impossibili, tradimenti, gelosie e di figli lasciati, perduti o ritrovati come «I figli di nessuno» con Amedeo Nazzari ed Yvonne Sanson.
Auguri
A questa donna che ha saputo sempre guardare avanti verso nuovi orizzonti, vanno anche i nostri migliori auguri!